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L’acqua frizzante può far male a stomaco ..e denti?

Acqua frizzante, una buona bevanda a zero calorie che fa bene alla salute? Non proprio… Purtroppo nemmeno l’acqua, almeno quella con l’aggiunta di anidride carbonica, è a zero rischi. Per la salute e per la linea. E alcuni sono davvero inaspettati. Se, infatti, l’acqua resta certamente acqua, e quindi le calorie (almeno quelle) non ci sono, sia che si tratti acqua liscia sia che si tratti di acqua gassata, i sali minerali che si trovano in quantità maggiori possono aumentare la ritenzione idrica. Tradotto: attenzione ai gonfiori. E questo non riguarda solo i sali minerali. C’è poi un problema legato allo stomaco, dal momento che la stessa anidride carbonica irrita questo organo, tanto che le bevande gassate in generale possono provocare reflusso esofageo o altri problemi gastrointestinali.

Infine, strano ma vero, la stessa anidride carbonica è sotto accusa perché può causare danni ai denti, in particolare può rovinare lo smalto. Per questo motivo si sconsiglia soprattutto di berla lontano dai pasti e si suggerisce di berla con la cannuccia per evitare che entri a contatto diretto con i denti.

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Denti che si muovono?

Quando bisogna andare dal dentista

Quando non è possibile curare la parodontite con semplici sciacqui di acqua e sale o con degli infusi a base di malva perché l’infezione è troppo avanzata è il caso di sottoporsi all’attenzione di un medico specializzato, come Studio Bergamaschi Gilardoni, dentista a Treviglio.

L’odontoiatra valuta infatti in maniera molto precisa quanto è grave la mobilità dei denti, in base alla Scala di Miller, che si suddivide come segue:

  • Grado 0 – Mobilità considerata naturale
  • Grado 1 – I denti che si muovono leggermente
  • Grado 2 – La dentatura è molto mobile
  • Grado 3 – Considerato il più grave e indice di logoramento del parodonto, i denti sono totalmente mobili

Denti che si muovono: rimedi medicinali

Se i denti si muovono ad un grado 3 della Scala di Miller, significa che la parodontite è già a uno stadio particolarmente avanzato. Altre cause che possono provocare la mobilità dentale sono:

  • Ascesso dentale
  • Bruxismo
  • Malocclusione della mandibola
  • Traumi

In questi casi, i rimedi naturali sono del tutto inefficaci. Quando la mobilità è delimitata a un unico dente per via di un ascesso o di un trauma è possibile intervenire con la devitalizzazione. Se tuttavia l’interno del dente non ha subito traumi, verrà semplicemente agganciato a quelli adiacenti con un filo ortodontico, metodo utilizzato per bloccare i denti che si muovono, ma che sono ancora sani. Nelle situazioni più gravi è indispensabile invece intervenire con un’estrazione e con la conseguente sostituzione del dente con un impianto di natura artificiale. Negli anziani, invece, è possibile eliminare la dentatura problematica e sostituirla con una protesi, oppure ricorrere alla colla per denti che si muovono.

Come evitare che i denti si muovano

Come è stato descritto in precedenza, i denti che si muovono sono causati principalmente dalle infezioni batteriche. Per ridurre la possibilità di avere la parodontite è sufficiente curare la propria igiene orale quotidianamente. Pertanto si consiglia di lavare i denti in profondità tutti i giorni, di evitare l’accumulo di tartaro utilizzando il filo interdentale e di sottoporsi ogni anno a delle visite di controllo dal proprio dentista.

 

Studio Bergamaschi Gilardoni, Dentista a Treviglio

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Si può usare la carta Reddito di Cittadinanza per pagare il dentista?

Si può pagare con la carta del reddito di cittadinanza una visita medica presso uno studio medico privato?

Ad oggi, le uniche spese espressamente vietate per chi percepisce il sussidio sono quelle legate al gioco d’azzardo. Per il resto si attendono linee guida sull’utilizzo della carta ma, ad oggi, non ci sono grossi limiti. La formulazione originaria della misura prevedeva di destinare l’importo solo a beni alimentari e farmaci.

Intanto i primi richiedenti hanno già ritirato la carta del RdC presso gli uffici postali e hanno iniziato a spendere l’importo accreditato. In che modo?

Stando alle prime proiezioni rese note sulla base dei dati Inps, la prima voce di spesa è legata alla casa (in particolare il pagamento dell’affitto); segue l’acquisto di occhiali da vista. Al terzo posto tra i modi in cui gli italiani hanno speso il reddito di cittadinanza nella prima mensilità ci sono proprio le spese per il dentista. Non solo quindi, rispondendo al quesito riportato in alto, confermiamo che è possibile pagare con la carta del reddito di cittadinanza presso studi medici privati ma, stando ai dati del primo mese, quella del dentista sembra essere una delle voci di spesa più impellenti per le famiglie in difficoltà economica. La carta del reddito di cittadinanza viene usata come un comune bancomat (il limite massimo di prelievo in contanti è di 100 euro al mese).

Chiariamo, inoltre, che non sono previsti oneri o obblighi particolari da parte dell’esercente o del professionista che incassa i soldi attraverso la RdC Card, salvo quelli legati all’utilizzo del Pos.

 

Fonte: www.investireoggi.it

I polifenoli dei mirtilli proteggono dalla carie

Mangiare i mirtilli protegge dalle carie. È quanto sostenuto da uno studio pubblicato sull’European Journal of Oral Sciences, che individua nei polifenoli presenti nei mirtilli un ottimo alleato contro i batteri.

«I nutrienti e le fibre della frutta sono vitali per la nostra salute e il nostro benessere. Aiutano a proteggerci dalle malattie cardiache e dal cancro, oltre che da una serie di altre patologie» spiega Nigel Carter, amministratore delegato della Oral Health Foundation. «I mirtilli sembrano particolarmente utili per la salute orale. I loro polifenoli rimangono nella saliva e continuano ad aiutare la bocca anche dopo che li abbiamo ingeriti.» Inoltre, «questi estratti naturali sono completamente senza zucchero, quindi possono essere aggiunti ai prodotti per l’igiene orale in diversi modi».

Sarà necessario effettuare ulteriori test, ma l’idea di usare questa scoperta per apportare in futuro migliorie a collutori e dentifrici sembra essere nell’aria. «Sarà estremamente interessante – conclude Carter – vedere se i produttori utilizzeranno più polifenoli in futuro.»

 

Fonte: www.ildentistamoderno.com

Dieci curiosità sulla salute orale

1. Il dente di Buddha:

Se per i cristiani uno degli oggetti più sacri e simbolici è la Sacra Sindone, per i buddisti lo è il dente di Buddha: il dente dell’illuminato è venerato dai fedeli ed è esposto nel “Tempio del Dente” che si trova nella città di Kandy, situata Stato dello Sri Lanka.

2. I protagonisti di alcuni film si sono sottoposti ad interventi di chirurgia orale per rendere più realistiche alcune scene:

Nel film “Fight Club”, il personaggio interpretato da Brad Pitt perde i denti a causa di colpo sul volto. Per rendere più realistica la scena l’attore americano si fece estrarre alcuni denti che ha poi sostituito con degli impianti dentali.

3. I denti possono essere utilizzati per recuperare la vista nel caso di cecità corneale:

Se il trapianto di cornea fallisce, o non è possibile, alcuni ospedali realizzano un modernissimo intervento che può permettere di recuperare la vista: un dente viene estratto e al suo interno viene inserita una protesi in plexiglass (un occhio artificiale). Il tessuto dentale, dopo un complicato processo di adattamento, sarà poi inserito e utilizzato per recuperare la vista.

4. La banca dei denti:

In Norvegia i bambini possono donare i loro denti da latte aiutando la scienza. Oltre ai denti, l’istituto di ricerca richiede un campione di sangue e un’altro di urina della madre del bambino. I ricercatori utilizzeranno i denti decidui per studiare sia gli aspetti genetici, sia la trasmissione batterica.

5. È possibile tatuare i denti:

Al giorno d’oggi alcune persone decidono di far tatuare i propri denti. Questi tatuaggi sono collocati sulla corona e utilizzano un materiale, denominato grafene, che respinge la placca batterica. Studio Bergamaschi Gilardoni, dentista a Treviglio, sconsiglia ovviamente questo tipo di tatuaggi perché possono essere nocivi per lo smalto dentale.

6. “False ortodonzie estetiche”:

In Thailandia, poche sono le persone che hanno la capacità economica sufficiente per  rivolgersi al dentista, per questo alcune persone scelgono di utilizzare delle protesi colorate, non efficaci a livello medico però capaci di cambiare l’estetica della bocca.

7. Alcuni bambini nascono con i denti da latte:

Sapevate che ogni anno circa 2.000 bambini nascono con i denti da latte? Normalmente i denti decidui spuntano quando il bambino ha circa 9 mesi di età, ma a volte questo momento è anticipato da cause genetiche. I denti decidui, se nati prematuri, hanno le radici deboli e possono creare problemi nell’allattamento, per questo nella  maggioranza dei casi il dentista decide di estrarli. La leggenda racconta che due grandissimi condottieri, Napoleone Buonaparte e  Giulio Cesare, sono nati con i denti da latte.

8. Il dente di John Lennon:

Il leader dei Beatles, John Lennon, regalò un suo molare alla figlia della governante del suo appartamento. Il dente, con gli anni, è diventato un oggetto di culto ed un dentista ha pagato 30.000$ per comprarlo ed estrarne il DNA, con la speranza che un giorno sarà possibile clonare il cantante. Lennon mai avrebbe potuto immaginare che uno dei suoi denti sarebbe diventato un famoso oggetto di culto.

9. Gli esseri umani sono in continua evoluzione:

I molari hanno aiutato ai nostri antenati a sopravvivere perché erano indispensabili per schiacciare e rompere le radici e i cibi tipici nell’alimentazione di una tribù nomade. Al giorno d’oggi, il 35% delle persone nasce senza denti del giudizio, o ha la necessità di estrarli perché spesso nella bocca non vi è lo spazio sufficiente per la loro crescita. Secondo alcuni scienziati, le generazioni future nasceranno senza i denti del giudizio.

10. Le gemme sui denti:

Già 2.500 anni fa i Maya curavano l’estetica della bocca e utilizzano una specie di “trapano” che permetteva di realizzare delle piccole fessure nei denti adatte a collocare delle pietre preziose.

Come dimostra il nostro articolo i denti e la salute orale non sono un argomento noioso e monotono come molti pensano. Se vuoi un sorriso bellissimo affidati allo studio dentistico Bergamaschi Gilardoni a Treviglio.

L’utilizzo del laser dal dentista

In ambito dentistico, la laserterapia può essere utilizzata per:

  • endodonzia;
  • parodontologia;
  • chirurgia.

Tra le terapie endodontiche, una delle più note è la devitalizzazione, ovvero l’asportazione della polpa dentale eccessivamente danneggiata e compromessa da una carie profonda.

Con la laser terapia si ottengono ottimi risultati in ambito endodontico: la devitalizzazione viene effettuata in tempi brevi e in maniera del tutto indolore, evitando la contaminazione batterica e sterilizzando i canali in modo adeguato, così da diminuire anche la comparsa di complicazioni quali lesioni apicali e granulomi.

La parodontologia si occupa delle affezioni del tessuto parodontale e, in particolare, di gengiviti e piorrea. Il laser, grazie alla sua azione battericida, è particolarmente adatto nel trattamento delle malattie che interessano le tasche gengivali, garantendo allo stesso tempo una decontaminazione batterica e una rapida guarigione dei tessuti parodontali. In particolare, la laserterapia in parodontologia viene applicata alla detartrasi e alla pulizia sottogengivale, per un’igiene profonda e accurata.

Il laser è un valido alleato in ambito chirurgico; oggi viene utilizzato al posto del bisturi e ha diversi vantaggi: è molto più preciso ed efficace, meno invasivo e doloroso e, grazie alla sua azione coagulante, permette di diminuire i punti di sutura e accelerare il processo di cicatrizzazione.

Attualmente, gli studi dentistici più moderni e all’avanguardia preferiscono l’impiego del laser nelle terapie e negli interventi odontoiatrici, al fine di assicurare ai loro pazienti la massima sicurezza, rapidità e qualità.

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Denti del giudizio e infezioni: i sintomi da non sottovalutare

Cosa sono i denti del giudizio?
Vengono chiamati denti del giudizio i quattro molari, due superiori e due inferiori, precisamente i terzi per ordine, che compaiono nell’età compresa tra i sedici e i venticinque anni e da cui deriva il termine giudizio, presente in moltissime lingue. Questi particolari denti hanno la caratteristica di infiammarsi spesso e questo è dovuto alla posizione che hanno all’interno della bocca. Infatti spesso i denti del giudizio non spuntano o spuntano con un asse inclinato rispetto al normale a causa del fatto che non c’è più molto spazio per una normale crescita del dente. Questo problema è di tipo evolutivo, poiché mentre gli antenati dell’homo sapiens avevano mascelle più massicce e lunghe per strappare la carne cruda dalle ossa, con l’avvento della cottura e delle tecniche di lavorazione delle carni, la mascella si è ridotta diminuendo lo spazio per questi molari ormai poco utilizzati.

Cause principali dell’infiammazione del dente del giudizio.
Come detto in precedenza una delle cause più comuni dell’infiammazione dei denti del giudizio è dovuto alla posizione che occupano e al poco spazio. Questo determina che il molare del giudizio non riesca ad uscire o esca non allineato agli altri denti e solo parzialmente causando infiammazione della gengiva e possibile estrazione dello stesso per evitare sintomi cronici di dolore e infiammazione. Un altro problema dei denti del giudizio, sempre legati alla posizione, è quello dell’igiene orale. La posizione problematica e la maniera in cui è cresciuto il dente portano spesso a delle difficoltà nell’utilizzare in quella zona lo spazzolino in maniera corretta provocando una non ottimale pulizia che porta spesso a carie e ad una successiva rimozione del dente del giudizio.

I sintomi di infezione del dente del giudizio.
I sintomi dovuti all’infezione del dente del giudizio sono, in parte, molto comuni e facilmente riconoscibili. Il primo sintomo è sicuramente quello più comune di tutti, il dolore. Si tratta di un dolore acuto che di solito si estende ai denti più prossimi a quello infiammato arrivando a coinvolgere l’intero lato della mandibola dove si trova il dente. Se si trova nell’arcata superiore è possibile che il dolore si estenda anche alla tempia più vicina e allo zigomo.

Un altro sintomo molto comune è il gonfiore, che interessa la gengiva e si può estendere alla guancia. Questo sintomo è accompagnato da un dolore intermittente e alla possibile presenza di pus dovuto all’infezione.

Sintomo comune, molto spesso sottovalutato è l’alitosi. L’infezione di un dente del giudizio infatti, comporta il moltiplicarsi dei batteri nella regione del cavo orale causando cattivo odore e comparsa perciò di alitosi.

Dopo aver analizzato i sintomi più comuni ci possiamo soffermare su quelli dovuti ad un’infezione più profonda che non sempre appaiono ma che ugualmente possono essere ricondotti all’infezione del dente del giudizio.

Parlando di dolore, un sintomo da tenere in considerazione è il dolore diffuso, cioè quello che si è esteso non solo all’arcata dentale, ma ad altre zone della testa. Se l’infezione è profonda infatti, il dolore si può estendere a tutta la testa, all’orecchio, al collo e alle spalle.

A causa del dolore molto forte poi, un altro sintomo che può comparire sono le vertigini. Dolore molto forte e diffuso causa alle volte un coinvolgimento di alcuni nervi o sezioni che controllano l’equilibrio causando questo sintomo.

Se l’infezione è molto forte, questa causa l’ingrossamento dei linfonodi e delle ghiandole del collo, che causano quella caratteristica difficoltà nel deglutire accompagnata da dolore.
Infine, poiché si tratta di un’infezione, una delle risposte del nostro corpo a questa condizione, è la febbre. Quando il corpo combatte l’infezione infatti, la temperatura corporea si alza e possiamo arrivare ad avere temperature che si aggirano intorno ai trentotto gradi.

 

Studio Bergamaschi Gilardoni, Dentista a Treviglio

Il dentista: un alleato contro i tumori della bocca

I controlli regolari dal dentista possono essere utili alleati nella lotta contro i tumori. A mostrare che gli odontoiatri giocano un ruolo sempre più importante nell’individuare precocemente diversi tipi di cancro orale, sono i dati di uno studio pubblicato sul Journal of American Dental Association. Il tumore del cavo orale, ricorda l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi), si sviluppa più frequentemente su lingua, mucosa delle guance, pavimento della bocca, orofaringe e tonsille. Registra circa 9.000 nuovi casi ogni anno e rappresenta il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna, ma la sua incidenza è in aumento. Il nuovo studio ha esaminato oltre 60.000 biopsie richieste dai dentisti ed effettuate, tra il 2005 e il 2015, presso il Toronto Oral Pathology Service (TOPS), in Canada. Nel corso di 11 anni, 828 casi di cancro e 2.679 lesioni precancerose sono stati diagnosticati dai dentisti. E l’aumento è stato particolarmente significativo: nel 2005 erano stati rilevati solo 56 casi di cancro orale e 99 casi di lesioni, nel 2015, il numero era passato rispettivamente a 103 e 374 casi.
“I carcinomi del cavo orale sono generalmente aggressivi ma, se trattati nelle fasi iniziali – commenta Luca Landi, presidente eletto della Società Italiana di Parodontologia (SIdP) – presentano tassi di sopravvivenza molto più alti. La responsabilità dei dentisti è quindi quella di essere delle sentinelle in grado di fare una diagnosi differenziale iniziale.
E questo rappresenta un motivo in più per non mancare l’appuntamento per un check up periodico”. L’importanza della salute della bocca sarà al centro dell’Oral Cancer Day (oralcancerday.it), organizzato, l’11 maggio, dalla Fondazione Andi Onlus, all’insegna dello slogan ‘Apri la bocca e apri gli occhi’. Durante tutta la giornata i cittadini potranno incontrare i dentisti nei punti informativi allestiti in 60 piazze italiane e per un mese sarà possibile effettuare visite gratuite in oltre 3.600 studi.

Fonte: www.ansa.it

La prevenzione per denti e sorriso ha un ruolo chiave

La prevenzione per denti e sorriso ha un ruolo chiave. Il nostro sorriso e di conseguenza lo stato dei nostri denti sono una sorta di biglietto da visita. L’igiene orale è fondamentale e oltre ad una componente prettamente salutistica va ad incidere anche su aspetti legati all’autostima, all’aspetto e alla considerazione che si ha di sé. E non solo: la funzione dei denti non è limitata alla sola masticazione. Questi, infatti, per la loro collocazione ed il rapporto con labbra, guance e lingua, hanno un ruolo essenziale anche nella fonazione (articolazione della parola) e nella vita relazionale. L’impossibilità di sorridere, a causa di una bocca poco «curata» può rappresentare una notevole limitazione ai rapporti sociali e quindi alla vita di relazione dell’individuo.

La prevenzione per denti e sorriso

Di conseguenza è facile intuire quanto sia importante dedicarsi alla prevenzione della propria salute orale: i denti vanno curati e coccolati, c’è poco da girarci intorno, anche perché da una loro problematica potrebbero nascere situazioni più gravi correlate in altre parti del corpo (patologie della postura, ecc.). Le malattie del cavo orale che colpiscono la stragrande maggioranza della popolazione italiana, sono strettamente legate agli stili di vita (igienici e alimentari) e sono provocate in larga misura da batteri contenuti nella placca dentaria.

Igiene orale e alimentare

La mancanza di adeguati interventi di prevenzione porta ad alti valori di prevalenza di carie e di parodontopatie, con perdita precoce di elementi dentari causa di edentulismo (parziale o totale) e di conseguenti disagi funzionali ed estetici. Dopo questo ampio cappello appare dunque doveroso curare i propri denti e preoccuparsi soprattutto della prevenzione. Si parte dunque con l’adozione e la pratica quotidiana di precise norme di comportamento, legate a pratiche di igiene orale e alimentare. Questo si traduce in un corretto spazzolamento dei denti (almeno tre volte al giorno, dopo i pasti principali, per due/tre minuti) con un dentifricio a base di fluoro e nell’uso quotidiano del filo interdentale per eliminare la placca batterica dalle superficie dei denti, allontanando gli eventuali residui di cibo.

Le abitudini alimentari

Eccoci poi alle abitudini alimentari: una dieta troppo ricca di zucchero è sconsigliata perché favorisce la formazione della placca batterica. Meglio naturalmente consumare in modo equilibrato frutta e verdura. Utili per la salute dei denti dato che sono ricche di vitamina C, A, D, calcio, fosforo, potassio, sodio, ferro e magnesio. Infine l’ultimo tassello fondamentale, assolutamente da non sottovalutare quando si parla di prevenzione, sono le visite specialistiche. Dal dentista serve andarci periodicamente, per intercettare con precocità gli eventuali processi patologici. In questo modo si tengono monitorati sia i denti che le gengive. Ed inoltre saranno sostenute delle sedute di igiene orale professionale. Utili per rimuovere il tartaro che si forma nelle zone dove è più difficile la pulizia domiciliare e maggiore il ristagno di saliva.

Fonte: www.lamartesana.it

Il colore dei denti può influenzare il comportamento

La percezione di un sorriso piacevole, rassicurante, accattivante ma soprattutto “sano” è strettamente legata all’equilibrio tra più aspetti che vanno dalla conformazione anatomicoscheletrica di bocca e denti (struttura masticatori, forma dei denti) a quella della biologiamtissutale (gengiva e suoi margini, biotipo) e dalla cornice delle “labbra” che li racchiude (forma negativa o positiva, strette o ampie) ma non solo.

La colorazione dei denti e la loro natura si definisce tra giochi di chiaro e scuro, punti di luce e trasparenze che concorrono a determinarne la percezione di “bello o brutto”, “cattivo o buono”. Studi in merito confermano l’orientamento clinico in ambito odontoiatrico e psico-sociologico secondo i quali la percezione del colore dei denti e del sorriso influenzi i rapporti tra individui e il comportamento sociale.

Questo spiega il perché le metodiche di sbiancamento dentale siano molto richieste e praticate dai professionisti sanitari, igienisti dentali e odontoiatri. L’investimento del settore produttivo e tecnologico è notevole attraverso l’informazione e il marketing che hanno sensibilizzato e portato l’attenzione della popolazione senza distinzione di età e background.

Alcune revisioni sistematiche e meta-analisi della letteratura scientifica hanno confrontato metodiche e percentuali di principi attivi differenti sottolineando la non sostanziale differenza degli effetti sullo sbiancamento. Vi sono metodiche da attuare a domicilio o in studio professionale sempre su
indicazione e controllo odontoiatrico. Il “fai da te” è vivamente sconsigliato e non per ragioni economico-commerciali ma per l’impossibilità, da parte dei Professionisti sanitari, di controllare le caratteristiche dei prodotti utilizzati e gli effetti a carico dello smalto.

Comunque sia un dato certo è che il meccanismo percettivo del colore è determinato dai seguenti elementi costitutivi: la varietà di colore “giallo, blu, rosso” (Tinta), la densità in concentrazione di pigmento (croma), la luminosità chiara o scura (valore) che possono subire variazioni nel tempo.

L’applicazione della scienza del colore, percorsa nell’arte, trova così ampia applicazione anche nel soddisfare il desiderio estetico del sorriso. Questo dato, da prima comportamentale, scivola in un dato oggettivo ed efficace che si traduce nella restituzione di maggiore attenzione alla salute orale correggendo, talvolta anche abitudini comportamentali scorrette e viziate (fumo, disturbi alimentari, eccesso di placca batterica).

La compliance indotta dal risultato (interagiscono su uno o più elementi costitutivi del colore) migliora l’attenzione verso l’igiene orale e dentale, il comportamento alimentare e non ultimo attiva un processo profondo di consapevolezza e autostima. Il sorriso diviene uno degli elementi di sintesi dell’espressione di buono stato di salute e di benessere sul profilo personale, sociale e relazionale.

 

Laura Marino
www.bergamosera.com

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