pulizia dei denti treviglio

dentisti treviglio

Parodontite: meglio lo spazzolino elettrico?

Gengive arrossate, dolenti, anche sanguinanti: sono i sintomi della parodontite, infiammazione che riguarda 20 milioni di over 35 e che, trascurata, danneggia salute e integrità della bocca.
Per difendersi da questa patologia sottovalutata (solo un italiano su tre la conosce), la Società di parodontologia ha divulgato le linee guida “salva-denti”. Che mettono, al primo posto, una buona igiene orale, necessaria per eliminare la placca batterica: vale per tutti, ma ancor di più per chi ha già i primi segnali della malattia.
«In questi casi, meglio lavarsi i denti almeno due volte al giorno per quattro o cinque minuti anziché per i due canonici; sì allo spazzolino elettrico, più efficace del manuale, e ai collutori antiplacca consigliati dal dentista; sì a uno scovolino adatto ai propri spazi interdentali, al posto del filo» raccomanda Maurizio Tonetti, presidente Sidp. «Indispensabili poi lapulizia dei denti dallo specialista due volte l’anno, associata a un controllo e a un test che valuta in pochi minuti, grazie a una sonda speciale, lo stato delle gengive».
Ogni anno spendiamo un miliardo di euro per le conseguenze della parodontite. «Seguendo le nostre linee, il 90 per cento si potrebbe risparmiare».

dentista vicino a treviglio

Sapevi che chi fuma rischia di perdere i denti?

Chi vive a stretto contatto con i prodotti del tabacco corre un rischio talvolta triplo di perdere i denti e compromettere il proprio sorriso.

I denti dei fumatori si riconoscono a prima vista, per il loro colore ingiallito. Non è soltanto una questione cromatica, però. Chi fuma convive con un rischio più alto (da 2,5 a 3,6 volte) di perdere i propri denti rispetto a chi si tiene a distanza dalle sigarette. È quanto conferma uno studio pubblicato sul Journal of Dental Research, condotto da ricercatori dell’Università di Birmingham e dell’Istituto tedesco di nutrizione umana di Potsdam. Arruolando oltre ventitremila persone (coinvolte nello studio Epic), gli autori puntavano a indagare l’associazione tra il fumo di sigaretta e la prevalenza della perdita dei denti. Ne è venuta fuori una correlazione più stretta tra gli uomini che tra le donne, tra i forti fumatori: ovvero chi accende più di quindici sigarette al giorno. L’effetto s’è dunque rivelato dipendente dalla dose e più marcato tra i giovani. «Tra i ragazzi che fumano è più facile che si sviluppi una forma di   parodontite aggressiva che conduce più velocemente, rispetto alla parodontite cronica della maturità, alla perdita di elementi dentali», commenta Luigi Paglia, direttore del dipartimento di odontoiatria materno-infantile dell’Istituto Stomatologico Italiano di Milano e membro del comitato scientifico del progetto No Smoking Be Happy della Fondazione Veronesi, che fino al 16 ottobre sarà presente all’Istituto Humanitas di Milano con la mostra che punta a far conoscere a tutti, giovani e non, i danni provocati dal fumo.

La causa, a prescindere dall’età, è da ricercare nella cronicizzazione della parodontite, un’infiammazione che determina il distacco dei denti rispetto all’alveolo, la tasca che li contiene. Il fumo ne è un fattore rischio – la nicotina assorbita fumando una sigaretta produce un effetto di vasocostrizione periferica, da cui il ridotto afflusso di sangue e ossigeno ai tessuti che si trovano attorno al dente – e maschera quello che è il segno che contraddistingue la malattia: il sanguinamento delle gengive. Con il risultato che queste appaiono più sane di quanto non lo siano realmente. C’è però anche una buona notizia: chi smette di fumare vede tornare questo rischio sullo stesso livello del resto della popolazione, anche se questa transizione ha una durata che può arrivare a dieci anni e varia in base alla quantità di sigarette fumate nel corso della vita.

La perdita dei denti rimane un problema di salute pubblica non trascurabile anche in Italia, dove fuma il 21% della popolazione: ovvero 10,9 milioni di persone. «Nei fumatori il rischio di parodontite grave è tre volte maggiore rispetto ai non fumatori», afferma Paglia. Di conseguenza più alto è anche il rischio di perdere troppo in fretta la propria dentatura. «Le malattie parodontali riguardano circa l’80% degli italiani over 55 e assieme alle carie rappresentano invece il primo bersaglio in una ottica di prevenzione. I principali fattori di rischio sono la scarsa igiene orale, il consumo di tabacco, il consumo eccessivo di alcol, il diabete mellito e lo stress. Tutti aspetti su cui è possibile intervenire modificando lo stile di vita», conclude Paglia. Ma non solo. Il fumo sembra danneggiare anche le terapie odontoiatriche. Le percentuali di fallimento dell’impianto nei fumatori viaggiano attorno all’11,3%, contro il 4,8% dei non fumatori.

 

 

fonte: Fabio Di Todaro – Fondazione Umberto Veronesi

dentista a treviglio

Dentista Treviglio | Denti e gengive sane con il bio-dentifricio

Garantire la salute di denti e gengive in modo non artificioso, semplicemente potenziandone le capacità di autodifesa. Oggi è possibile, grazie a bio-dentifrici ispirati alla saliva, da cui prendono in prestito enzimi e proteine speciali in grado di “controllare” i batteri, mantenendo in equilibrio costante la microflora della bocca.
«Contengono lattoperossidasi, lisozima, lattoferrina, colostro: tutte sostanze naturali e protettive che ostacolano la proliferazione batterica» spiega Giancarlo Barraco, docente di odontoiatria all’Università di Perugia. «Fra gli ingredienti, inoltre, non compare il laurilsolfato di sodio (Sls), sostituito da un agente schiumogeno più delicato, che rispetta i tessuti».
Il risultato è un prodotto, come Zendium, che non altera la percezione del gusto dopo l’uso dello spazzolino, come avviene di solito con le paste al fluoro e Sls, che in grado di aumentare del 60 per cento la “forza” con cui si combattono carie, sensibilità gengivale e dentale. «In tre mesi i dentifrici alla lattoperossida si migliorano lo stato delle gengive rispetto a quelli tradizionali, sono adatti a tutti, in particolare a chi ha mucose orali sensibili o è soggetto ad afte».

Dentista Treviglio | Mal di denti? Ecco i nostri consigli

Il mal di denti è un grave segnale d’allerta che cerca di far percepire che è giunto il momento di richiedere l’intervento del dentista. Il mal di denti può essere di natura infettiva e impone sempre la visita di controllo di uno specialista. I tessuti dentali non godono di capacità rigenerativa, pertanto non possono guarire spontaneamente.
Troppo spesso un semplice mal di denti viene banalizzato: questo comportamento può rivelarsi deleterio per la salute del cavo orale. In presenza di un’infezione, il mal di denti si percepisce come un dolore veramente insopportabile. Nei casi in cui è patologico, si sconsiglia vivamente di evitare il dentista soffocandolo con i farmaci analgesici

Cosa fare in presenza di mal di denti?

Prima della visita da uno specialista si può arginare il mal di denti mettendo in pratica alcuni semplici consigli:

1. Assumere un antidolorifico, ad esempio l’ibuprofene che è il più indicato per tenere sotto controllo il mal di denti. Si ricorda che questi analgesici agiscono esclusivamente sul dolore, ma non fanno niente per risolvere la causa che lo scatena. Prima di assumere farmaci è sempre consigliabile un parere medico.

2. Lavare i denti con acqua tiepida, mai troppo calda od eccessivamente fredda. Gli stimoli termici possono infatti aggravare il mal di denti.

3. Un mal di denti che persiste da alcuni giorni può essere placato temporaneamente con l’applicazione sulla guancia di un pò di ghiaccio, meglio se avvolto in un panno morbido.

4. Utilizzare il filo interdentale o lo scovolino con attenzione, senza irritare le gengive ed accentuare il mal di denti preesistente.

5. Lavare i denti con dentifrici di buona qualità. In caso di ipersensibilità dentale si sconsigliano paste dentifrice abrasive o sbiancanti, perché potrebbero sensibilizzare i denti, accentuando il dolore.

6. Evitare di assumere alimenti troppo caldi o troppo freddi: le temperature e potrebbero aggravare il mal di denti.

7. Evitare di masticare chewin-gum o caramelle.

8. In seguito a consulto medico, è possibile applicare sulle gengive indolenzite un gel a base di lidocaina, in quanto anestetico locale diminuisce il dolore.

9. E’ importante utilizzare uno spazzolino a setole morbide ed evitare lo spazzolino elettrico o quelli con setole rigide.

10. Eseguire sempre una corretta igiene orale, spazzolando sempre i denti dopo tutti i pasti.

Le regole di pulizia le detta il dentifricio

Almeno due minuti, per almeno due volte al giorno. E  con lo spazzolino elettrico, soprattutto se si accusano problemi alle gengive. Per essere certi di spazzolare a sufficienza? Si possono usare “paste” che si colorano quando si tocca il giusto limite di tempo.

Il minimo sindacale sono due minuti, due volte al giorno. Spazzolarsi i denti dopo aver mangiato è il modo migliore per eliminare la placca e scongiurare carie e gengiviti, ma pochi ci mettono il tempo necessario: la maggioranza usa lo spazzolino per 45 secondi appena, pur ritenendo di farlo a lungo quanto basta. Invece, dopo un minuto si rimuove solo il 27 per cento della placca, dopo due si arriva al 41. Una durata inferiore ai due minuti, inoltre, non permette di agire al fluoruro contenuto nei dentifrici.
«Una pulizia dei denti accurata è la base della prevenzione e deve essere ancora più attenta in chi ha già le gengive un po’ infiammate, ovvero ben 20 milioni di over 35: in questo caso, occorre lavare i denti quattro-cinque minuti anziché i due standard, meglio se con lo spazzolino elettrico anziché quello manuale; per chi soffre di gengiviti, sì anche agli scovolini interdentali al posto del classico filo e, su prescrizione del dentista, al collutorio antiplacca» dice Claudio Gatti, presidente della Società di Parodontologia e Implantologia.
Per arrivare almeno a due minuti, oggi sono disponibili anche dentifrici che cambiano colore quando si tocca questo limite di tempo; essenziale, poi, non sottovalutare i sintomi di un’infiammazione come gengive dolenti, arrossate, che sanguinano o lasciano un poco scoperti uno o più denti.
«La gengivite non curata si trasforma spesso in parodontite che, nella sua forma grave, colpisce oltre tre milioni di italiani ed è la prima causa di perdita dei denti. In Italia ogni anno si spende un miliardo di euro per la patologia e le sue conseguenze, soprattutto per rimpiazzare i denti persi: il 90 per cento dei costi potrebbe però essere risparmiato con una diagnosi precoce, trattamenti tempestivi e soprattutto una prevenzione adeguata», conclude l’esperto.

Celiachia e salute orale

La celiachia è una malattia infiammatoria cronica che colpisce la mucosa dell’intestino tenue in seguito ad assunzione di glutine. A livello del cavo orale può essere riscontrata anche precocemente, fin da bambini, in quanto può portare alla comparsa di afte ricorrenti, lingua a carta geografica, bruciore generalizzato alla lingua o difetti dello smalto dei denti. Se hai dubbi è sempre possibile fissare un appuntamento di controllo presso lo Studio Bergamaschi Gilardoni  al fine di valutare la presenza o meno di queste manifestazioni e la loro intensità.

 

Uno spazzolino vale l’altro?

In generale, gli spazzolini si possono suddividere in due categorie: manuali ed elettrici.
Lo spazzolino manuale può essere:
a setole morbide o ultra soft, viene consigliato ai pazienti che presentano recessioni gengivali, problemi a livello dello smalto come ipomineralizzazioni, ipoplasie o post interventi chirurgici.
a setole medie, consigliato quotidianamente a chi non ha nessuna problematica particolare.
a setole dure, utilizzato per la pulizia e il mantenimento delle protesi. Quest’ultimo, se utilizzato per un lungo periodo su denti sani, può provocare danni a livello dello smalto e dei tessuti molli.
Consigliati in particolare gli spazzolini in legno o bamboo di cui però consigliamo il ricambio più frequentemente.
Gli spazzolini elettrici, invece, possono essere: roto-oscillanti e sonici. La differenza tra i due sta nel meccanismo di azione, il primo funziona tramite un principio meccanico mentre il secondo tramite la fluidodinamica. Sono entrambi dei validi presidi e anche in questo caso è necessaria una valutazione con un igienista dentale.

Quando compaiono i primi denti definitivi?

I primi denti definitivi compaiono intorno ai sei anni ma possono erompere anche più tardi. Alcuni bambini presentano tempi di eruzione più lunghi rispetto ad altri già con i denti da latte. Infatti, in alcuni casi, l’eruzione del primo dentino può avvenire a 2-3 mesi, mentre in altri i denti non compaiono fino al nono mese o all’anno di età.
Tuttavia, un ritardo importante nella permuta potrebbe essere dovuto ad un problema ortodontico da approfondire tramite una visita specialistica, che richiederà degli esami diagnostici più approfonditi, eventualmente un’ortopantomografia, per valutare se si tratti di un semplice ritardo, una malposizione dentaria o per escludere eventuali agenesie.

Covid e denti: c’è realmente un legame?

Gli scienziati hanno sottolineato come il coronavirus sia in grado di raggiungere i polmoni dalla saliva, spostandosi quindi dalla bocca al sangue, soprattutto in chi soffre di malattie gengivali, come ad esempio la parodontite. Il rischio, per loro, è di sviluppare una sintomatologia acuta. Gli italiani che ne soffrono, per esempio, rappresentano circa il 60% secondo il Ministero della Sanità: vale a dire circa 36 milioni di persone. Secondo gli esperti basterebbero semplici accorgimenti per migliorare l’igiene e ridurre il rischio di trasmissione del virus. Anche perché il gruppo di ricerca ha riscontrato come alcune sostanze presenti nei collutori siano in grado di inattivare efficacemente SARS-CoV-2.

Lo studio afferma che le malattie gengivali rendono le gengive stesse più permeabili e suscettibili all’ingresso di microrganismi nel sangue. Secondo gli esperti, l’uso di collutori specifici e del filo interdentale, insieme agli sciacqui con acqua e sale, potrebbero ridurre il rischio di formazione della placca e di infiammazione gengivale.

Si tratta di accorgimenti che potrebbero diminuire, tra l’altro, anche la concentrazione del virus nella saliva, mitigando lo sviluppo di malattie polmonari. A detta dei ricercatori, comunque, saranno necessari altri studi per indagare sulla connessione tra igiene orale e sintomatologia acuta del Covid. I batteri, infatti, possono entrare nel flusso sanguigno e quindi attaccare il resto del corpo.

A prescindere dal Covid, una scarsa igiene orale può portare a diversi problemi, compresi quelli legati al cuore. Uno studio condotto presso l’Università di Seul e pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology nel 2019, per esempio, ha assunto che lavare i denti frequentemente, anche tre volte al giorno, potrebbe ridurre il rischio di fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca.

Usi il filo interdentale? Controlla sempre che non contenga questa sostanza..

Secondo degli studi svolti in California, l’uso del filo interdentale potrebbe aumentare i livelli di sostanze perfluoroalchiliche, i cosiddetti PFAS, nel nostro organismo. Queste sostanze sono tossiche e potrebbero  provocare infertilità, cancro, problemi immunitari e di sviluppo.

Le conclusioni sono state tratte dopo un’indagine condotta su 178 donne di mezza età. È stato loro prelevato del sangue e hanno risposto a dei questionari. Sono stati controllati i livelli di undici diversi tipi di PFAS dai prelievi del sangue. Dalle indagini è emerso, che alcune di loro che utilizzavano il filo interdentale di un noto marchio avevano alti livelli di PFAS. La tecnica utilizzata per la rilevazione è denominata spettroscopia di emissione di raggi gamma, indotta da particelle PIGE. Queste sostanze sono utilizzate per rendere molti materiali di uso comune, resistenti all’acqua e ai grassi. Tra i materiali abbiamo carta, tappeti e il rivestimento di alcuni contenitori di alimenti. Non tutti i fili interdentali sono rivestiti da PFAS, quindi basta scegliere quelli che non ne contengono. In genere, i fili interdentali ricoperti di cera ad esempio non ne hanno.

Treviglio BG

Viale Battisti Cesare, 45

Chiama o Whatsapp

0363 40128

Lunedì - Venerdì

9:00 - 12:30 | 15.00 - 20.00

Per appuntamenti

bg.odonto@alice.it