Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni: svela i misteri dei denti del giudizio e prenditi cura del tuo sorriso
I denti del giudizio, noti anche come terzi molari, sono gli ultimi denti ad erompere nella bocca, generalmente tra i 18 e i 25 anni. Ma cosa sono esattamente e quando è necessario toglierli?
Perché i denti del giudizio creano problemi?
Spesso i denti del giudizio non trovano sufficiente spazio per erompere correttamente nella bocca, causando diverse problematiche:
- Inclusione dentaria: Il dente rimane intrappolato nell’osso mascellare, causando dolore, gonfiore e possibili infezioni.
- Malocclusione: I denti del giudizio possono spuntare storti o in posizione anomala, creando affollamento e alterando la masticazione.
- Danni ai denti vicini: La pressione esercitata dai denti del giudizio può danneggiare le radici dei denti vicini.
- Cisti e tumori: In rari casi, i denti del giudizio possono causare la formazione di cisti o tumori benigni.
Denti del giudizio: togliere o non togliere?
La decisione di estrarre o meno i denti del giudizio dipende da una valutazione attenta di diversi fattori, tra cui:
- Posizione del dente: Un dente in posizione corretta e con sufficiente spazio per erompere potrebbe non richiedere l’estrazione.
- Sintomi: La presenza di dolore, gonfiore, infezioni o altri problemi legati al dente del giudizio indica la necessità di un intervento.
- Valutazione radiografica: Una radiografia panoramica dentale permette di valutare la posizione e lo sviluppo del dente del giudizio.
- Età del paziente: In generale, l’estrazione è più semplice e con minor rischio di complicanze nei pazienti giovani.
Lo Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni a Treviglio offre un servizio di valutazione completa dei denti del giudizio.
Il nostro team di esperti dentisti valuterà accuratamente il tuo caso, con radiografie e visita accurata, per definire il piano di trattamento più adatto alle tue esigenze. Se necessario, l’estrazione dei denti del giudizio verrà eseguita in modo sicuro e professionale, utilizzando tecniche anestesiologiche avanzate per garantire il tuo comfort.
Non trascurare i tuoi denti del giudizio e prenota una visita gratuita presso lo Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni.
Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni: sfatiamo il mito e scopriamo il metodo migliore per la tua igiene orale
La cura del cavo orale è fondamentale per mantenere denti sani e un sorriso splendente. Ma quale strumento è più efficace per una corretta igiene orale: lo spazzolino elettrico o quello manuale?
Spazzolino elettrico: tecnologia al servizio dell’igiene orale
Lo spazzolino elettrico, grazie alle sue testine rotanti o vibranti, è in grado di rimuovere la placca e i batteri in modo più efficace rispetto allo spazzolino manuale.
Vantaggi dello spazzolino elettrico:
- Maggiore rimozione della placca: Le testine rotanti o vibranti dello spazzolino elettrico compiono migliaia di movimenti al minuto, rimuovendo fino al 100% in più di placca rispetto allo spazzolino manuale.
- Pulizia più facile: Lo spazzolino elettrico fa la maggior parte del lavoro, permettendo anche a chi ha difficoltà manuali di eseguire una corretta igiene orale.
- Timer integrato: Molti spazzolini elettrici hanno un timer integrato che aiuta a rispettare i due minuti di spazzolamento consigliati dai dentisti.
- Funzioni aggiuntive: Alcuni modelli offrono funzioni aggiuntive come sensori di pressione, diverse modalità di spazzolamento e indicatori di usura delle setole.
Spazzolino manuale: un classico da non sottovalutare
Nonostante la tecnologia avanzata degli spazzolini elettrici, lo spazzolino manuale rimane un’opzione valida ed economica per la cura del cavo orale.
Vantaggi dello spazzolino manuale:
- Costo inferiore: Gli spazzolini manuali sono generalmente più economici rispetto a quelli elettrici.
- Facilità d’uso: Non richiedono batterie o ricarica, rendendoli pratici da portare sempre con sé.
- Maggiore controllo dello spazzolamento: Permette un controllo manuale più preciso del movimento dello spazzolino.
Quindi, quale spazzolino scegliere?
La scelta tra spazzolino elettrico e manuale dipende da esigenze e preferenze individuali.
In generale, lo spazzolino elettrico è consigliato a:
- Chi ha difficoltà manuali
- Chi desidera una pulizia più profonda
- Chi vuole utilizzare funzioni aggiuntive come il timer o i sensori di pressione
Lo spazzolino manuale è invece adatto a:
- Chi ha un budget limitato
- Chi preferisce un metodo di spazzolamento più tradizionale
- Chi viaggia frequentemente
Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni: svela i segreti per un sorriso splendente nonostante il caffè
Amanti del caffè, tenetevi forte! Il vostro rito quotidiano potrebbe avere un lato oscuro: il caffè, sebbene amato per il suo gusto e aroma inconfondibili, può rappresentare un vero nemico per la brillantezza dei vostri denti.
Perché il caffè macchia i denti?
La colpa è da attribuire a diverse sostanze contenute nel caffè:
- Tannini: Sono composti polifenolici che tendono ad aderire allo smalto dentale, formando macchie superficiali di colore giallo o brunastro.
- Pigmenti: Il caffè contiene melanoidine, pigmenti scuri che si depositano sui denti con il passare del tempo.
- Sostanze acide: Il caffè ha un pH leggermente acido, che può favorire l’erosione dello smalto dentale, rendendolo più vulnerabile alle macchie.
Cosa fare per limitare i danni?
Se non volete rinunciare al vostro caffè quotidiano, ecco alcuni consigli per limitare i danni ai vostri denti:
- Bere il caffè con moderazione: Evitare un consumo eccessivo di caffè aiuta a ridurre la quantità di sostanze macchianti che entrano in contatto con i denti.
- Sciacquare la bocca frequentemente: Sciacquare la bocca con acqua o con un collutorio senza zucchero dopo aver bevuto il caffè aiuta a rimuovere i residui e prevenire la formazione di macchie.
- Utilizzare una cannuccia: Bere il caffè con una cannuccia aiuta a ridurre il contatto diretto del caffè con i denti.
- Masticare gomma senza zucchero: Masticare una gomma senza zucchero dopo il caffè aiuta a stimolare la produzione di saliva, che ha un effetto pulente e neutralizzante sugli acidi del caffè.
- Effettuare regolari sbiancamenti dentali: Lo sbiancamento dentale professionale può aiutare a rimuovere le macchie superficiali causate dal caffè e a ritrovare un sorriso più bianco e luminoso.
Lo Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni è al tuo fianco per aiutarti a mantenere un sorriso sano e splendente.
Il nostro team di esperti dentisti è in grado di valutare le tue esigenze e consigliarti il trattamento più adatto per contrastare le macchie causate dal caffè e ritrovare un sorriso bianco e luminoso. Offriamo inoltre servizi di sbiancamento dentale professionale sicuri ed efficaci per risultati duraturi.
Gengivite e parodontite sono associate a maggior rischio di ictus e i trattamenti odontoiatrici per tenere a bada questi disturbi delle gengive si associano a una riduzione del rischio.
Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Periodontology, condotto presso il Dental Technology Centre del Christian Hospital di Changhua, a Taiwan. Lo studio si è basato sull’analisi dei dati di quasi 162 mila individui con diagnosi di gengivite o parodontite e nessun ‘precedente’ cardiovascolare (infarto ed ictus ad esempio). Tutto il campione è stato seguito nel tempo e i casi di ictus sono stati registrati, confrontando il rischio di ictus di ciascuno in base al tipo di trattamento odontoiatrico seguito.
È emerso che la pulizia profonda o trattamento sotto-gengivale non chirurgico (‘Dental scaling’) su pazienti con gengivite e parodontite si associa a un rischio di ictus significativamente inferiore, rispettivamente a un rischio ridotto del 27% e del 23% a seconda della gravità del problema gengivale.
Mentre l’estrazione di denti a causa della parodontite si associa a un rischio di ictus del 56% maggiore. Il rischio di ictus è risultato del 36% maggiore anche per pazienti con parodontite non trattata. “Questo studio – afferma in un commento all’ANSA Cristiano Tomasi dell’Università di Göteborg – dimostra ancora una volta che la riduzione dell’infiammazione locale della bocca si associa a riduzione dell’infiammazione sistemica e quindi a un minore rischio cardiovascolare”.
Fonte: www.ansa.it
Lavare i denti 3 volte al giorno non fa bene solo all’igiene orale, ma allungherebbe anche la vita delle persone riducendo il rischio infarto. Lo afferma una recente ricerca. Secondo una interessante ricerca da poco pubblicata, lavarsi i denti tre volte al giorno ridurrebbe del 10% i rischi di una insufficienza cardiaca e fibrillazione atriale. Ciò avverrebbe perché una costante igiene orale ridurrebbe l’ingresso nel sangue della colonia di batteri che vivono sui nostri denti e sulle gengive.
La ricerca arriva dalla Corea del Sud, dove gli scienziati avrebbero studiato la correlazione tra l’igiene orale e i problemi cardiaci di 161mila persone di età compresa tra i 40 e i 79 anni, che si erano sottoposte ad analisi specialistiche tra il 2003 e il 2004: a distanza di 10 anni i pazienti sono stati controllati ancora una volta e il 5% ha sviluppato problemi cardiaci e il 3% un problema di fibrillazione atriale. Il 12% del campione ha mostrato un minor rischio di infarto e il 10% un ridotto rischio di fibrillazione atriale, in questi due casi la correlazione con la pulizia dei denti 3 volte al giorno sarebbe stata accertata.
La ricerca precisa anche che la riduzione dei rischi è indipendente dal sesso del paziente, dall’estrazione sociale e dall’età dell’individuo. Ma è un dato indipendente anche dall’attività sportiva, dall’uso di alcolici e dal peso.
Fonte: www.sputniknews.com
Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, l’unico fluoro utile per la salute dei bambini è quello contenuto nel dentifricio, nonostante molti consiglino ancora la fluoroprofilassi per i bambini.
L’integrazione di fluoro non è solo inutile, ma può essere addirittura dannosa in quanto causa di fluorosi dentale (scolorimento intrinseco dello smalto dei denti) perché, se assorbito per bocca, il fluoro entra nel dente attraverso il sangue e altera la struttura del dente stesso.
L’ impiego del fluoro invece, attraverso spazzolino e dentifricio, fa si che questo si leghi allo smalto dei denti e li protegga dalle carie senza creare danni. Molto più importante e utile per la prevenzione è invece insegnare ai bambini, fin dai primi anni di vita, a prendersi cura della propria salute orale e seguire un’alimentazione sana e bilanciata.
Già in gravidanza si può fare prevenzione attraverso l’alimentazione; nei cibi, quelli buoni, quelli più vicini a come la Natura li offre, non manipolati dall’industria alimentare, c’è tutto quello di cui l’uomo ha bisogno. Una buona alimentazione, la vita all’aperto, la luce del sole, l’attività fisica, il giusto riposo e la serenità mentale sono tutti fattori che concorrono al benessere del corpo e quindi anche dei denti. Una corretta, ma non ossessiva igiene dentale fa il resto!
Tra i problemi ai denti e il diabete esiste una stretta correlazione, ancora poco considerata: gli esperti di diverse società e associazioni scientifiche – Associazione medici diabetologi, Società italiana di diabetologia, Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp) – lanciano l’allarme in occasione della Giornata mondiale del diabete, in programma il 14 novembre.
In Italia 5 milioni di persone soffrono di diabete o prediabete e il 30-40% è colpito anche da una forma di malattia parodontale, che può comportare un aggravamento del quadro clinico e un peggioramento della salute generale. Circa 1,5-2 milioni di italiani convivono sia con il diabete sia con la parodontite, un’infiammazione dei tessuti che sostengono il dente e in particolare l’osso alveolare, il cemento che riveste la radice del dente, la gengiva e il legamento parodontale.
Come dimostrano gli studi più recenti, un diabetico ha infatti un rischio 3 volte più elevato di sviluppare un’infiammazione alle gengive o di vederla peggiorare.
“La maggior parte dei pazienti non è consapevole della possibile correlazione tra parodontite e diabete. La parodontite può far salire l’emoglobina glicata, indice di un peggior controllo glicemico, aumentando così il rischio di diabete. Avviene infatti che, in presenza di parodontite, i batteri del cavo orale attraverso la circolazione del sangue possano raggiungere numerosi organi, innescando pericolose reazioni infiammatorie. La parodontite porta con sé un aumento della produzione di citochine infiammatorie che potrebbero contribuire all’insulino-resistenza, un incremento degli acidi grassi liberi e un calo della produzione di ossido nitrico nei vasi sanguigni,” spiega Alessandro Crea, coordinatore della Commissione editoriale della Sidp e docente di parodontologia.
Recenti pubblicazioni da parte della Federazione europea di parodontologia e dell’Accademia americana di parodontologia confermano come i pazienti che sono già affetti da diabete abbiano una probabilità più alta di soffrire anche di parodontite e di rispondere peggio alle cure odontoiatriche, soprattutto se non c’è un buon controllo della glicemia: ciò perché i diabetici hanno una reazione alterata nei confronti dei batteri, fra cui quelli responsabili di gengiviti e parodontiti presenti nella placca che si deposita attorno ai denti; inoltre, altri fattori come radicali liberi e citochine possono accrescere l’infiammazione anche a livello dei tessuti parodontali.
“Nel caso in cui venga diagnosticato il diabete è necessario fare subito una visita dal parodontologo e sottoporsi a un regolare monitoraggio, per cercare di intercettare la malattia prima che si manifesti o per cercare di rallentarne o bloccarne lo sviluppo. Basti pensare che in alcuni casi curare la parodontite può migliorare i valori di emoglobina glicata tanto quanto una terapia farmacologica. Allo stesso modo, una volta rilevato un problema di parodontite, il supporto continuativo da parte di un parodontologo è fondamentale: l’esperto può infatti accorgersi di manifestazioni orali e segni di prediabete ancora prima che il paziente ne sia al corrente. Un’accurata igiene orale e costanti visite di controllo e di trattamento della parodontite possono perciò aiutare nella prevenzione e nella diagnosi precoce del diabete. E’ fondamentale portare avanti un’opera di prevenzione quotidiana che parta da un’attenzione costante alla corretta igiene orale, primo strumento per proteggere le proprie gengive e tenere lontani i disturbi gengivali“.