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Radici dei denti ‘scoperte’ per il 39% degli adulti

In Italia circa il 39% dei giovani adulti ha in bocca uno o più denti con radici “scoperte”, ma solo alcuni se ne accorgono, magari bevendo una bibita ghiacciata o notando un cambiamento di aspetto dei denti guardandosi allo specchio. Si tratta di una ‘recessione gengivale‘, una condizione che alla lunga può favorire l’insorgenza di carie della radice del dente coinvolto.

È per sensibilizzare verso questo problema che all’inizio può sembrare semplicemente di natura estetica, che la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, ha avviato una campagna di informazione e prevenzione della recessione gengivale, enfatizzando pochi ma chiari concetti che possono aiutare a proteggere le nostre gengive.

  • Non è infrequente notare che alcuni denti appaiano più lunghi o sensibili al freddo e talvolta alle sostanze molto dolci o molto aspre. Sfiorando questi denti con il dito in alcuni casi si può anche notare sulla superficie del dente un piccolo “gradino” in corrispondenza della gengiva. Questi sono i campanelli d’allarme di una recessione gengivale ovvero di una retrazione del margine della gengiva che lascia scoperta una parte di radice del dente.
  • Gengive sottili, placca e spazzolamento sbagliato. Può essere il risultato di vari fattori che vanno da uno spazzolamento troppo energico ad una posizione non corretta dei denti, e può essere molto pronunciato in persone con una gengiva per natura molto sottile e delicata.
  • Rischio di indebolire i denti. In effetti la recessione non è una vera e propria malattia ma è una condizione che, sebbene possa apparire inizialmente soltanto un disturbo estetico, se non corretta, può favorire negli anni l’insorgenza di carie della radice del dente coinvolto. Chi soffre di recessione gengivale (ad esempio perché spazzola i propri denti con eccessivo vigore o con uno spazzolino non adatto) consuma con il tempo anche la radice scoperta nel 62% dei casi, alcuni dei quali richiedono una ricostruzione del dente.
  • Cosa fare per evitare il peggio. Appena si sospetta una recessione bisogna recarsi dal dentista, chiedere consigli di igiene orale, cambiare spazzolino prediligendo le setole morbide, avere cura di passare il filo interdentale e lo scovolino senza ferire le gengive, fare attenzione alle bevande acide che possono aumentare la sensibilità dei denti scoperti, e ricordare che mangiare sano e fare sport è un toccasana anche per le gengive.

Ecco perché i denti possono durare per tutta la vita

Un gruppo di ricercatori ha analizzato con dettagli senza precedenti lo smalto dei denti degli esseri umani ed ha scoperto perché è così duro e perché può durare una vita. I denti, a differenza di qualsiasi altra parte del corpo, non vengono riparati naturalmente e lo smalto che lo compone è considerato come il tessuto più forte del corpo umano, più delle ossa, potendo durare tutta una vita.

E deve essere così: come afferma Pupa Gilbert, professoressa di fisica dell’Università del Wisconsin-Madison ed una delle autrici dello studio pubblicato su Nature Communications, mastichiamo centinaia di volte al giorno producendo pressioni enormi, una condizione che per qualsiasi altra parte del corpo o per qualsiasi osso risulterebbe sicuramente deleteria.

Utilizzando tecniche di immagine avanzate, i ricercatori hanno ottenuto un quadro più chiaro dell’organizzazione strutturale dello smalto dentale scoprendo che i cristalli che lo compongono non sono allineati in maniera perfetta come pensato precedentemente.

Lo smalto dentale è costituito da tantissime piccole asticelle, di una lunghezza misurabile in micron, fatte da cristalli lunghi e sottili di idrossiapatite. Questi cristalli sono “disorientati” e proprio questa particolare struttura limita al minimo le eventuali crepe, anche su scala nanometrica. È proprio questa struttura che fa durare i denti tutta la vita (o quasi).

I ricercatori hanno utilizzato una particolare tecnica di imaging denominata mappatura del contrasto di imaging dipendente dalla polarizzazione (PIC) grazie alla quale hanno potuto visualizzare i singoli nanocristalli osservandone milioni contemporaneamente e dunque valutando l’intera architettura dello smalto.

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Osteoporosi identificata attraverso le impronte dentali

Alcuni dentisti della Manchester University stanno sperimentando una tecnologia chiamata Osteodent in grado di rilevare i soggetti a rischio di osteoporosi, mediante delle scansioni dentali da effettuarsi in maniera anticipata rispetto allo sviluppo della condizione.

L’osteoporosi, che colpisce più di tre milioni di britannici, è una malattia in cui si riduce la densità delle ossa, con conseguente indebolimento e induzione a una più frequente rottura. Fino ad ora, non vi è stato alcun modo di prevedere se una persona fosse a rischio di assottigliamento osseo e della malattia, con diagnosi compiute solo dopo una frattura ossea.

Tuttavia, uno studio britannico ha dimostrato che il deterioramento dell’osso mascellare – che viene regolarmente radiografato prima del trattamento dentale – può rivelare se il deterioramento delle ossa avviene in altre parti del corpo. La ricerca ha analizzato 5.000 radiografie dei pazienti di età compresa tra i 15 e i 94 anni. Nessun cambiamento nella densità ossea è stato osservato nelle donne fino all’età di 42 anni.

Confrontando i raggi X delle altre parti del corpo, si è rivelata la stessa perdita di densità ossea nelle mascelle al pari delle altre zone. Utilizzando i risultati dello studio, i dentisti hanno sviluppato un software in grado di valutare immediatamente il rischio individuale di osteoporosi, che a sua volta avvisa il paziente se ha bisogno di essere indirizzato verso uno specialista per ulteriori indagini.

I dentisti sono in una posizione unica e particolare, poiché vedono i pazienti regolarmente e periodicamente ed eseguono esami ai raggi X su di essi”, dice Hugh Devlin, professore di odontoiatria restaurativa alla Manchester University e co-autore della nuova tecnica. “Software come OSTEODENT potrebbero salvare delle vite e, con la diagnosi precoce e il trattamento, inclusa la terapia preventiva, e questo potrebbe salvare molti milioni spessi in ambito sanitario”.

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Dieta e salute dei denti

La bocca è assimilabile a un delicato ecosistema che, per mantenere inalterato il suo perfetto equilibrio, ha bisogno di cure attente e continue, compresa una sana e corretta alimentazione. Ciò vuol dire che così come mangiare in modo scorretto può generare carie ed esporre a patologie gengivali di diversa gravità,   allo stesso tempo  una dieta priva dei principali nutrienti può ripercuotersi negativamente anche sulla nostra salute dentale.

Alcuni studi infatti attestano che una corretta e prolungata masticazione non solo  favorisce il processo di digestione, ma  permette al nostro organismo di rendere meno frequente il ripresentarsi nel corso della giornata di quel senso di fame che ci spinge a ricorrere in maniera più o meno frequente ad uno spuntino.
Nutrienti importanti per la salute dei nostri denti
Va ricordato che la composizione chimica dello smalto dentario è quasi totalmente a base di calcio,  in maniera simile alle ossa, e che il fluoro svolge un ruolo fondamentale nel suo processo di fissazione (quest’ultimo è contenuto principalmente nell’acqua potabile, quella minerale, nel tè e in determinati alimenti tra cui   pesce e molluschi marini, patate, spinaci oppure nei cereali di vario tipo). E’ quindi deducibile che una dieta carente di questi minerali oltre a compromettere la densità scheletrica, possa incidere negativamente sul mantenimento dello smalto. Carenze di  ferro, magnesio, zinco, manganese, selenio e di  vitamine come la C ed E possono, inoltre,  determinare gengiviti e malattie parodontali e indurre un calo delle difese immunitarie che può incidere non solo sul benessere dell’organismo, ma anche su quello della bocca.

Una dieta ricca di frutta e verdura fa bene quindi anche alla salute della nostra bocca. Un cenno a parte meritano però gli agrumi: interi o spremuti, per esempio, pur essendo ricchi di vitamine tra cui la C, che protegge le gengive, contengono acido citrico, fortemente abrasivo per lo smalto. Questo non vuol dire che debbano essere evitati, come sottolinea il nostro esperto, ma è opportuno risciacquare la bocca subito dopo averli ingeriti.
Cibi nemici del sorriso
Per motivi “fisici” o di consistenza, certi alimenti favoriscono più di altri l’insorgenza di carie dentaria. E’ il caso dei prodotti semi-liquidi e/o collosi (ad es. gli sciroppi, i topping, le caramelle, il miele pastorizzato, la crema di nocciole, marmellata ecc.) e di quelli che diventano poltiglia subito dopo la masticazione (crackers, biscotti, fette biscottate ecc.); questi, aderendo e lasciando più residui sui denti, favoriscono la proliferazione dei batteri e la formazione degli acidi. Ma anche i prodotti raffinati come  pane e pasta bianchi e i prodotti da forno industriali  aumentano i depositi di placca e la formazione di tartar. Un vero e proprio attentato per il benessere del cavo orale è costituito da bibite gassate ed energy drink che, per via della loro composizione zuccherina, hanno un’azione corrosiva su dentina e polpa. Al pari dell’aceto e, secondo studi recenti, della birra, che sembrerebbe triplicare il rischio di danni allo smalto. Il vino rosso fa parte delle sostanze dette cromogene (come i mirtilli o il tabacco) che producono pigmenti che decolorano i denti. E come se non bastasse, i tannini, principali costituenti del vino, li macchiano.
I disturbi alimentari pregiudicano la salute dei nostri denti
Quando disturbi del comportamento alimentare quali anoressia e bulimia sono accompagnati dal vomito autoindotto, si determinano inevitabilmente alterazioni e lesioni nell’apparato dentale con gravi conseguenze sia a livello estetico che funzionale: l’acidità del succo gastrico, che  penetra  nelle microporosità della struttura dentale, è la causa del processo di demineralizzazione che porta a vere e proprie erosioni dentali che inizialmente riguardano soprattutto il gruppo frontale dei denti superiori e che nel tempo porteranno alla frattura dei margini dei denti incisivi. L’integrità dello smalto viene ulteriormente compromessa dal vigoroso spazzolamento, eseguito dopo ogni emesi (vomito),  e questo provoca l’aumento della sensibilità dei denti. Difficoltà masticatorie  subentreranno in seguito  quando anche gli elementi latero-posteriori (premolari e molari) perdono tessuto fino alla totale eliminazione delle cuspidi (appiattimento dei denti). Altri possibili sintomi correlati sono  l’ingrossamento delle ghiandole salivari, secchezza cronica della mucosa della bocca, labbra spaccate e arrossate. In questi casi noi dentisti dobbiamo assolutamente preoccuparci di curare le conseguenze finora descritte e non dover perdere di vista la salute mentale del paziente consigliando anche  di affidarsi agli specialisti di disturbi alimentari.

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Lavare i denti subito dopo i pasti fa male?

Gli esperti consigliano di lavare i denti dopo ogni pasto o almeno due volte al giorno e questa abitudine è buona regola iniziarla sin da piccoli; tuttavia anche un’azione così semplice può nascondere insidie capaci di portare a conseguenze serie.

Tra gli errori più comuni troviamo quello di bagnare lo spazzolino sotto l’acqua e quello di lavarci i denti subito dopo aver mangiato. In realtà, sarebbe bene aspettare circa 30 minuti soprattutto dopo aver ingerito cibi acidi come la frutta o bevuto bibite gassate. Il motivo è stato spiegato dalla  World Dental Federation che ha messo in guardia sul concreto rischio di corrodere la dentina se si spazzolano i denti poco dopo aver terminato i pasti.

Ci spieghiamo meglio: lo spazzolino, che agisce in profondità per eliminare residui di cibo, anziché rimuovere le sostanze nocive favorirebbe la loro penetrazione nello strato sottostante dei denti portando ad una maggiore e più rapida corrosione della dentina.

A conferma di quanto diffuso dalla Federazione dentaria internazionale, arriva anche uno studio dell’Università di Göttingen in Germania: è stato calcolato che 20 minuti sono insufficienti per non danneggiare i denti, meglio attendere dai 30 ai 60 minuti dopo aver bevuto bibite frizzanti e acide.

In questo lasso di tempo, infatti, la saliva non solo spazza via i residui di cibo, ma neutralizza anche gli acidi donando ai denti nuovo calcio e fosfato: il processo di remineralizzazione dei denti richiede un po’ di tempo, dunque lavare subito i denti andrebbe ad intaccare anche lo smalto.

L’efficacia dello scovolino

È comune associare alla pulizia dei denti l’uso dello spazzolino, meglio se 2 volte al giorno, magari combinato a un buon dentifricio. Ma non tutti sanno che lo spazzolino raggiunge solo il 60% della superficie dei denti e che rimuove solo il 42% della placca.  Se a questo poi si aggiunge la sentenza dell’igienista che ci elenca le problematiche emerse, ecco traballare la convinzione che tempo e modalità adottati finora siano sufficienti per la salute della nostra bocca.

Le superfici del dente sono 5 e per pulirle correttamente è indispensabile usare anche altri strumenti oltre allo spazzolino. Tra i pazienti è diffuso credere che per migliorare l’igiene orale lo strumento da aggiungere allo spazzolino, anche se non quotidianamente utilizzato, sia il filo interdentale. Ma anche in questo caso è la ricerca scientifica a confermare che è lo scovolino interdentale in grado di rimuovere meglio la placca batterica e circa i 19 miliardi di batteri presenti negli spazi interdentali.

Proprio così: il valore aggiunto è dato dall’utilizzo dello scovolino interdentale. Si tratta di un piccolo spazzolino caratterizzato dalla presenza di un’anima attorno alla quale sono presenti delle setole in grado di raggiungere gli spazi tra i denti, adattabili a spazi stretti e larghi. La scarsa igiene o la mancata rimozione della placca può provocare la comparsa delle più comuni patologie della bocca come carie e malattie gengivali.

Lo scovolino risulta essere più efficace rispetto al filo anche perché più semplice da utilizzare. È necessario scegliere correttamente la dimensione dello scovolino secondo gli spazi interdentali che, in alcuni casi, va abbinato all’uso del filo.
Da preferire lo scovolino rivestito interamente da setole per una maggiore pulizia; meglio se ha il collo flessibile e la punta arrotondata così da evitare traumi.

Dedicare qualche minuto in più alla pulizia interdentale (che sia in casa o fuori casa) significa quindi essere un po’ più attenti alla routine di igiene orale quotidiana.  Perfezionare questa tecnica significa preservare denti e gengive, aggiungendo solo qualche minuto in più al giorno. Ma ne vale davvero la pena, soprattutto quando saremo seduti sulla poltrona del dentista.

carie come riconoscerle e prevenirle?

Carie: come riconoscerle e prevenirle?

Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni: la tua guida per un sorriso sano e libero da carie

Le carie rappresentano una delle problematiche odontoiatriche più diffuse, colpendo persone di tutte le età e causando fastidiosi sintomi oltre che danni permanenti alla dentatura. Riconoscere tempestivamente i segnali di una carie è fondamentale per intervenire in modo precoce e preservare la salute del proprio sorriso.

Come accorgersi di avere una carie?

Nelle fasi iniziali, le carie possono essere asintomatiche o presentare lievi segnali, come macchie bianche o scure sulla superficie del dente. Tuttavia, con il progredire della malattia, i sintomi possono diventare più evidenti e includere:

  • Dolore al dente: Dolore acuto, pulsatile o sordo, che può peggiorare durante i pasti, al contatto con cibi o bevande caldi o freddi, o di notte.
  • Ipersensibilità dentinale: Dolore intenso e fastidioso al contatto con cibi o bevande dolci, acide o fredde.
  • Alito cattivo: Un odore sgradevole e persistente che non scompare con l’igiene orale quotidiana.
  • Difficoltà nella masticazione: Il dolore e la sensibilità possono rendere difficile masticare correttamente i cibi.
  • Rottura del dente: In casi avanzati, la carie può indebolire la struttura del dente, causando la sua rottura o la formazione di ascessi.

Cosa fare se si sospetta una carie?

Alla comparsa di uno o più di questi sintomi, è fondamentale recarsi tempestivamente dal dentista per una visita accurata. Il dentista valuterà la situazione e, se confermata la presenza di una carie, proporrà il trattamento più adeguato, che può variare in base alla gravità della lesione.

Prevenire è meglio che curare

La prevenzione rappresenta l’arma migliore per contrastare la formazione delle carie. Ecco alcuni consigli utili:

  • Mantenere una corretta igiene orale: Lavare i denti almeno due volte al giorno con spazzolino e dentifricio fluorato, utilizzare il filo interdentale quotidianamente e risciacquare la bocca con un collutorio fluorato.
  • Limitare il consumo di zuccheri: Ridurre il consumo di cibi e bevande zuccherati, soprattutto tra i pasti.
  • Effettuare visite dentistiche periodiche: Sottoporsi a controlli dentistici regolari, almeno una volta all’anno, per individuare precocemente eventuali carie e intervenire tempestivamente.

Lo Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni a Treviglio è al tuo fianco per aiutarti a mantenere un sorriso sano e libero da carie.

Il nostro team di esperti dentisti è in grado di diagnosticare e trattare le carie in modo efficace e sicuro, utilizzando le tecnologie più avanzate e garantendo la massima professionalità e competenza. Offriamo inoltre consigli personalizzati per la prevenzione delle carie e la promozione di una corretta igiene orale.

dente del giudizio: amico o nemico?

Dente del giudizio: amico o nemico? Scopri quando toglierlo a Treviglio

Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni: svela i misteri dei denti del giudizio e prenditi cura del tuo sorriso

I denti del giudizio, noti anche come terzi molari, sono gli ultimi denti ad erompere nella bocca, generalmente tra i 18 e i 25 anni. Ma cosa sono esattamente e quando è necessario toglierli?

Perché i denti del giudizio creano problemi?

Spesso i denti del giudizio non trovano sufficiente spazio per erompere correttamente nella bocca, causando diverse problematiche:

  • Inclusione dentaria: Il dente rimane intrappolato nell’osso mascellare, causando dolore, gonfiore e possibili infezioni.
  • Malocclusione: I denti del giudizio possono spuntare storti o in posizione anomala, creando affollamento e alterando la masticazione.
  • Danni ai denti vicini: La pressione esercitata dai denti del giudizio può danneggiare le radici dei denti vicini.
  • Cisti e tumori: In rari casi, i denti del giudizio possono causare la formazione di cisti o tumori benigni.

Denti del giudizio: togliere o non togliere?

La decisione di estrarre o meno i denti del giudizio dipende da una valutazione attenta di diversi fattori, tra cui:

  • Posizione del dente: Un dente in posizione corretta e con sufficiente spazio per erompere potrebbe non richiedere l’estrazione.
  • Sintomi: La presenza di dolore, gonfiore, infezioni o altri problemi legati al dente del giudizio indica la necessità di un intervento.
  • Valutazione radiografica: Una radiografia panoramica dentale permette di valutare la posizione e lo sviluppo del dente del giudizio.
  • Età del paziente: In generale, l’estrazione è più semplice e con minor rischio di complicanze nei pazienti giovani.

Lo Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni a Treviglio offre un servizio di valutazione completa dei denti del giudizio.

Il nostro team di esperti dentisti valuterà accuratamente il tuo caso, con radiografie e visita accurata, per definire il piano di trattamento più adatto alle tue esigenze. Se necessario, l’estrazione dei denti del giudizio verrà eseguita in modo sicuro e professionale, utilizzando tecniche anestesiologiche avanzate per garantire il tuo comfort.

Non trascurare i tuoi denti del giudizio e prenota una visita gratuita presso lo Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni.

spazzolino elettrico vs manuale

Spazzolino elettrico vs spazzolino manuale: qual è la scelta giusta?

Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni: sfatiamo il mito e scopriamo il metodo migliore per la tua igiene orale

La cura del cavo orale è fondamentale per mantenere denti sani e un sorriso splendente. Ma quale strumento è più efficace per una corretta igiene orale: lo spazzolino elettrico o quello manuale?

Spazzolino elettrico: tecnologia al servizio dell’igiene orale

Lo spazzolino elettrico, grazie alle sue testine rotanti o vibranti, è in grado di rimuovere la placca e i batteri in modo più efficace rispetto allo spazzolino manuale.

Vantaggi dello spazzolino elettrico:

  • Maggiore rimozione della placca: Le testine rotanti o vibranti dello spazzolino elettrico compiono migliaia di movimenti al minuto, rimuovendo fino al 100% in più di placca rispetto allo spazzolino manuale.
  • Pulizia più facile: Lo spazzolino elettrico fa la maggior parte del lavoro, permettendo anche a chi ha difficoltà manuali di eseguire una corretta igiene orale.
  • Timer integrato: Molti spazzolini elettrici hanno un timer integrato che aiuta a rispettare i due minuti di spazzolamento consigliati dai dentisti.
  • Funzioni aggiuntive: Alcuni modelli offrono funzioni aggiuntive come sensori di pressione, diverse modalità di spazzolamento e indicatori di usura delle setole.

Spazzolino manuale: un classico da non sottovalutare

Nonostante la tecnologia avanzata degli spazzolini elettrici, lo spazzolino manuale rimane un’opzione valida ed economica per la cura del cavo orale.

Vantaggi dello spazzolino manuale:

  • Costo inferiore: Gli spazzolini manuali sono generalmente più economici rispetto a quelli elettrici.
  • Facilità d’uso: Non richiedono batterie o ricarica, rendendoli pratici da portare sempre con sé.
  • Maggiore controllo dello spazzolamento: Permette un controllo manuale più preciso del movimento dello spazzolino.

Quindi, quale spazzolino scegliere?

La scelta tra spazzolino elettrico e manuale dipende da esigenze e preferenze individuali.

In generale, lo spazzolino elettrico è consigliato a:

  • Chi ha difficoltà manuali
  • Chi desidera una pulizia più profonda
  • Chi vuole utilizzare funzioni aggiuntive come il timer o i sensori di pressione

Lo spazzolino manuale è invece adatto a:

  • Chi ha un budget limitato
  • Chi preferisce un metodo di spazzolamento più tradizionale
  • Chi viaggia frequentemente
caffè e denti: un amore amaro

Caffè e denti: un amore amaro? Ecco perché il caffè macchia i denti

Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni: svela i segreti per un sorriso splendente nonostante il caffè

Amanti del caffè, tenetevi forte! Il vostro rito quotidiano potrebbe avere un lato oscuro: il caffè, sebbene amato per il suo gusto e aroma inconfondibili, può rappresentare un vero nemico per la brillantezza dei vostri denti.

Perché il caffè macchia i denti?

La colpa è da attribuire a diverse sostanze contenute nel caffè:

  • Tannini: Sono composti polifenolici che tendono ad aderire allo smalto dentale, formando macchie superficiali di colore giallo o brunastro.
  • Pigmenti: Il caffè contiene melanoidine, pigmenti scuri che si depositano sui denti con il passare del tempo.
  • Sostanze acide: Il caffè ha un pH leggermente acido, che può favorire l’erosione dello smalto dentale, rendendolo più vulnerabile alle macchie.

Cosa fare per limitare i danni?

Se non volete rinunciare al vostro caffè quotidiano, ecco alcuni consigli per limitare i danni ai vostri denti:

  • Bere il caffè con moderazione: Evitare un consumo eccessivo di caffè aiuta a ridurre la quantità di sostanze macchianti che entrano in contatto con i denti.
  • Sciacquare la bocca frequentemente: Sciacquare la bocca con acqua o con un collutorio senza zucchero dopo aver bevuto il caffè aiuta a rimuovere i residui e prevenire la formazione di macchie.
  • Utilizzare una cannuccia: Bere il caffè con una cannuccia aiuta a ridurre il contatto diretto del caffè con i denti.
  • Masticare gomma senza zucchero: Masticare una gomma senza zucchero dopo il caffè aiuta a stimolare la produzione di saliva, che ha un effetto pulente e neutralizzante sugli acidi del caffè.
  • Effettuare regolari sbiancamenti dentali: Lo sbiancamento dentale professionale può aiutare a rimuovere le macchie superficiali causate dal caffè e a ritrovare un sorriso più bianco e luminoso.

Lo Studio dentistico Bergamaschi e Gilardoni è al tuo fianco per aiutarti a mantenere un sorriso sano e splendente.

Il nostro team di esperti dentisti è in grado di valutare le tue esigenze e consigliarti il trattamento più adatto per contrastare le macchie causate dal caffè e ritrovare un sorriso bianco e luminoso. Offriamo inoltre servizi di sbiancamento dentale professionale sicuri ed efficaci per risultati duraturi.

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