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Osteoporosi identificata attraverso le impronte dentali

Alcuni dentisti della Manchester University stanno sperimentando una tecnologia chiamata Osteodent in grado di rilevare i soggetti a rischio di osteoporosi, mediante delle scansioni dentali da effettuarsi in maniera anticipata rispetto allo sviluppo della condizione.

L’osteoporosi, che colpisce più di tre milioni di britannici, è una malattia in cui si riduce la densità delle ossa, con conseguente indebolimento e induzione a una più frequente rottura. Fino ad ora, non vi è stato alcun modo di prevedere se una persona fosse a rischio di assottigliamento osseo e della malattia, con diagnosi compiute solo dopo una frattura ossea.

Tuttavia, uno studio britannico ha dimostrato che il deterioramento dell’osso mascellare – che viene regolarmente radiografato prima del trattamento dentale – può rivelare se il deterioramento delle ossa avviene in altre parti del corpo. La ricerca ha analizzato 5.000 radiografie dei pazienti di età compresa tra i 15 e i 94 anni. Nessun cambiamento nella densità ossea è stato osservato nelle donne fino all’età di 42 anni.

Confrontando i raggi X delle altre parti del corpo, si è rivelata la stessa perdita di densità ossea nelle mascelle al pari delle altre zone. Utilizzando i risultati dello studio, i dentisti hanno sviluppato un software in grado di valutare immediatamente il rischio individuale di osteoporosi, che a sua volta avvisa il paziente se ha bisogno di essere indirizzato verso uno specialista per ulteriori indagini.

I dentisti sono in una posizione unica e particolare, poiché vedono i pazienti regolarmente e periodicamente ed eseguono esami ai raggi X su di essi”, dice Hugh Devlin, professore di odontoiatria restaurativa alla Manchester University e co-autore della nuova tecnica. “Software come OSTEODENT potrebbero salvare delle vite e, con la diagnosi precoce e il trattamento, inclusa la terapia preventiva, e questo potrebbe salvare molti milioni spessi in ambito sanitario”.

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Dieta e salute dei denti

La bocca è assimilabile a un delicato ecosistema che, per mantenere inalterato il suo perfetto equilibrio, ha bisogno di cure attente e continue, compresa una sana e corretta alimentazione. Ciò vuol dire che così come mangiare in modo scorretto può generare carie ed esporre a patologie gengivali di diversa gravità,   allo stesso tempo  una dieta priva dei principali nutrienti può ripercuotersi negativamente anche sulla nostra salute dentale.

Alcuni studi infatti attestano che una corretta e prolungata masticazione non solo  favorisce il processo di digestione, ma  permette al nostro organismo di rendere meno frequente il ripresentarsi nel corso della giornata di quel senso di fame che ci spinge a ricorrere in maniera più o meno frequente ad uno spuntino.
Nutrienti importanti per la salute dei nostri denti
Va ricordato che la composizione chimica dello smalto dentario è quasi totalmente a base di calcio,  in maniera simile alle ossa, e che il fluoro svolge un ruolo fondamentale nel suo processo di fissazione (quest’ultimo è contenuto principalmente nell’acqua potabile, quella minerale, nel tè e in determinati alimenti tra cui   pesce e molluschi marini, patate, spinaci oppure nei cereali di vario tipo). E’ quindi deducibile che una dieta carente di questi minerali oltre a compromettere la densità scheletrica, possa incidere negativamente sul mantenimento dello smalto. Carenze di  ferro, magnesio, zinco, manganese, selenio e di  vitamine come la C ed E possono, inoltre,  determinare gengiviti e malattie parodontali e indurre un calo delle difese immunitarie che può incidere non solo sul benessere dell’organismo, ma anche su quello della bocca.

Una dieta ricca di frutta e verdura fa bene quindi anche alla salute della nostra bocca. Un cenno a parte meritano però gli agrumi: interi o spremuti, per esempio, pur essendo ricchi di vitamine tra cui la C, che protegge le gengive, contengono acido citrico, fortemente abrasivo per lo smalto. Questo non vuol dire che debbano essere evitati, come sottolinea il nostro esperto, ma è opportuno risciacquare la bocca subito dopo averli ingeriti.
Cibi nemici del sorriso
Per motivi “fisici” o di consistenza, certi alimenti favoriscono più di altri l’insorgenza di carie dentaria. E’ il caso dei prodotti semi-liquidi e/o collosi (ad es. gli sciroppi, i topping, le caramelle, il miele pastorizzato, la crema di nocciole, marmellata ecc.) e di quelli che diventano poltiglia subito dopo la masticazione (crackers, biscotti, fette biscottate ecc.); questi, aderendo e lasciando più residui sui denti, favoriscono la proliferazione dei batteri e la formazione degli acidi. Ma anche i prodotti raffinati come  pane e pasta bianchi e i prodotti da forno industriali  aumentano i depositi di placca e la formazione di tartar. Un vero e proprio attentato per il benessere del cavo orale è costituito da bibite gassate ed energy drink che, per via della loro composizione zuccherina, hanno un’azione corrosiva su dentina e polpa. Al pari dell’aceto e, secondo studi recenti, della birra, che sembrerebbe triplicare il rischio di danni allo smalto. Il vino rosso fa parte delle sostanze dette cromogene (come i mirtilli o il tabacco) che producono pigmenti che decolorano i denti. E come se non bastasse, i tannini, principali costituenti del vino, li macchiano.
I disturbi alimentari pregiudicano la salute dei nostri denti
Quando disturbi del comportamento alimentare quali anoressia e bulimia sono accompagnati dal vomito autoindotto, si determinano inevitabilmente alterazioni e lesioni nell’apparato dentale con gravi conseguenze sia a livello estetico che funzionale: l’acidità del succo gastrico, che  penetra  nelle microporosità della struttura dentale, è la causa del processo di demineralizzazione che porta a vere e proprie erosioni dentali che inizialmente riguardano soprattutto il gruppo frontale dei denti superiori e che nel tempo porteranno alla frattura dei margini dei denti incisivi. L’integrità dello smalto viene ulteriormente compromessa dal vigoroso spazzolamento, eseguito dopo ogni emesi (vomito),  e questo provoca l’aumento della sensibilità dei denti. Difficoltà masticatorie  subentreranno in seguito  quando anche gli elementi latero-posteriori (premolari e molari) perdono tessuto fino alla totale eliminazione delle cuspidi (appiattimento dei denti). Altri possibili sintomi correlati sono  l’ingrossamento delle ghiandole salivari, secchezza cronica della mucosa della bocca, labbra spaccate e arrossate. In questi casi noi dentisti dobbiamo assolutamente preoccuparci di curare le conseguenze finora descritte e non dover perdere di vista la salute mentale del paziente consigliando anche  di affidarsi agli specialisti di disturbi alimentari.

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Disturbi del sonno. Grazie al tuo dentista puoi combatterli

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) costituisce una grave problematica per la salute, provocando una desaturazione dell’ossigeno nel sangue in grado di avviare una cascata di eventi che provocano problemi alla salute

La comunità scientifica ha da tempo riconosciuto l’importanza dell’odontoiatra, così come altre figure mediche, che possono intercettare e curare questa sindrome. In particolare si riconosce come l’applicazione da parte dell’odontoiatra di dispositivi intraorali possa intervenire terapeuticamente nelle forme lievi e moderate dell’OSAS.
Si stima che la frequenza di OSAS sia del 4% della popolazione (circa 2 milioni di individui) e che soffrano di semplice russamento circa il 30% degli adulti, percentuale che sale notevolmente con l’aumento dell’età. Questi i fattori di rischio: anomalie scheletriche e dei tessuti molli maxillo-facciali, disturbi endocrini, il fumo, l’obesità, fattori genetici, il consumo di alcol, fattori posizionali. L’elevato impatto socio-sanitario che le OSAS hanno sui cittadini ed in particolare sul rischio di incidenti stradali causati, proprio, da colpi di sonno su soggetti a rischio ha indotto il nostro Paese, su indicazione dell’UE, a emanare una norma che vieta il rinnovo della patente ai soggetti a rischio.

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Lavarli almeno 2 volte al giorno: 7 consigli per denti in salute

Lavarli almeno due volte al giorno con un dentifricio al fluoro, la cui concentrazione varia a seconda dell'età.

Gel e collutori aiutano nella prevenzione, e per i bambini è fondamentale l'esempio che i genitori danno loro nei primi anni di vita. È quanto spiega Roberto Ferro, past-president della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (SIOI). Che elenca, in un breve vademecum, le regole per una corretta igiene orale. Perché, spiega, «è sempre utile ricordare un concetto: i denti nascono sani e sta a noi mantenerli tali per il resto della vita».

 

 
1. I denti vanno lavati  due volte al giorno con un dentifricio al fluoro. È la prima regola da rispettare, la più importante, valida a tutte le età, per mantenere la buona salute dei denti e prevenire la carie. I dentifrici vanno scelti con attenzione, sulla base della concentrazione di fluoro, che deve essere diversa e specifica per l’età pediatrica.
2. Nei primi anni di vita è fondamentale la supervisione dei genitori. I bambini non vanno lasciati da soli nella pulizia quotidiana dei denti: fino a quando non hanno acquisito una propria maturità neuro-muscolare hanno bisogno di essere guidati nell’uso dello spazzolino dai propri genitori. Che devono sempre dare il buon esempio.
3. I buoni comportamenti vanno acquisiti subito. Se i bambini nei primi 5-6 anni di vita vengono abituati a una corretta igiene orale porteranno con sé questa buona abitudine nel corso della vita.
4. La frequenza delle visite di controllo dal dentista non è uguale per tutti.
Dipende dalla ‘cariorecettività’ del bambino, ovvero dalla sua predisposizione biologica alla carie. In alcuni casi è sufficiente una visita all’anno, in altri casi più a rischio può essere necessario ripetere anche ogni quattro mesi.
5. Mai sottovalutare la salute dei denti da latte.
Anche se si tratta di denti «usa e getta», è stato dimostrato che la loro buona (o cattiva) salute influisce direttamente su quella dei denti permanenti. Ed è bene ricordare che anche i denti permanenti quando neo-formati hanno bisogno di cure speciali.
6. L’adolescenza è un altro momento saliente per la salute dei denti: il rischio carie può riemergere in questa fase della vita del ragazzo che è portato a ‘dimenticare’ la pulizia quotidiana dei denti. Il consiglio ai genitori è di non abbassare mai la guardia.
7. Gel e collutori al fluoro rappresentano un ulteriore aiuto nella rimozione della placca. Il gel ad alta concentrazione di fluoro, applicato dal dentista in studio oppure usato a casa con l’aiuto dei genitori, così come il collutorio al fluoro usato ogni giorno, soprattutto in presenza di apparecchi ortodontici, è bene entrino nel kit degli strumenti e delle buone abitudini per un'efficace prevenzione della carie.

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La decodifica dentaria, ovvero ciò che i nostri denti vogliono dirci.

Il mondo della medicina odontoiatrica contiene elementi di quello della psicologia, come dimostrano gli studi sulla decodifica dentaria.
Il nostro corpo è uno specchio di noi stessi. Se noi stiamo male, è difficile nasconderlo, perché il nostro corpo è in grado di rivelarlo agli altri. Succede molto spesso quando si hanno dolori e malattie sulla pelle, ma anche in altre parti del corpo, come i denti. Ed è per questo che si parla di decodifica dentaria.

I denti si trovano nella bocca, ed è la bocca la “porta” del nostro corpo, la bocca non solo contiene i denti, che ci permettono di mangiare, ma anche tutto il nostro apparato fonatorio. Ed è per questo che viene considerata una delle parti più importanti del nostro corpo.

È quella che parla più di tutti, in poche parole, scusate il gioco di parole. E il linguaggio è costituito anche dall’utilizzo dei nostri denti, perché sono in grado di aiutare la produzione dei suoni del linguaggio grazie ai punti di appoggio per la nostra lingua.

Una cosa che si sa dai tempi antichi. Non a caso, il grande filosofo greco Socrate diceva che le parole devono superare la barriera dei denti. Gli studi sulla decodifica dentaria non solo vogliono mettere in risalto il ruolo dei denti nella salute umana, ma anche trovare nuove cause riguardo alla malattia dei nostri denti.

La carie ad esempio, secondo questi esperti, non arriva solamente dal consumo eccessivo di zucchero, ma anche da problemi psicologici. Non sempre le carie arrivano per via dello zucchero, ma anche per via di una sofferenza psichica che si riflette sopra i propri denti.

A dimostrazione di ciò è il fatto che le carie a volte risparmiano dei denti, lasciano intatti anche i denti vicini a quelli maggiormente cariati, come se fossero solo alcuni quelli colpiti da questa malattia.

Naturalmente, non tutte le persone che hanno questi problemi della mente hanno conseguenze che si riscontrano attraverso la propria bocca. Ognuno è diverso, e quindi uno può mostrare la propria malattia attraverso altre parti del corpo, come la pelle. Cosa accennata all’inizio dell’articolo, e che occorreva ribadirla, per cercare di capire al meglio cosa sia la decodifica dentaria.

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Dentista a Treviglio | Denti puliti, cuore protetto

Lavarsi i denti non è più solo questione di igiene orale: tartaro e placca fanno aumentare infatti il rischio di malattie cardiache. Era già stata dimostrata la connessione tra i problemi gengivali e l`aterosclerosi, ma recenti studi condotti dall`Università di Otago in Nuova Zelanda hanno aggiunto un ulteriore tassello, spiegando la connessione tra denti e cuore.
Un team internazionale ha infatti appurato che il corpo umano può reagire ai disturbi gengivali in maniera eccessiva e distruggere i suoi stessi linfociti. Questo potrebbe a sua volta contribuire all`occlusione delle arterie, la principale causa di infarto. “La comprensione di tutti i possibili fattori di rischio può aiutare a mantenere bassa la probabilità di sviluppare malattie cardiache – spiega il professor Greg Seymour, a capo della ricerca – e portare a un significativo cambiamento nella diffusione della patologia”.
I risultati dello studio, presentati presso la Società Generale di Microbiologia nel corso della riunione d`autunno presso il Trinity College di Dublino, costituiscono quindi un passo importante che potrebbe alterare le politiche sanitarie, mettendo in evidenza il ruolo dell`igiene orale nel quadro del benessere generale del paziente.
Consigliamo, allora, di spazzolare accuratamente i denti, utilizzando anche il filo interdentale. È l`unico modo per ostacolare la formazione di tartaro, placca ed eventuali gengiviti che possono essere causa, tra le altre cose, anche della caduta dei denti negli adulti.

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Lavarsi i denti senza mani in 10 secondi

Si chiama Amabrush, ed è un dispositivo disegnato per entrare in contatto con i denti e pulirli in modo completo in pochi istanti. La caratteristica principale è quella di poter essere usato senza tenerlo in mano.

Lavarsi i denti in soli 10 secondi senza tenere lo spazzolino in mano. Quella che ha tutta l’aria di essere una scommessa è, in realtà, un progetto che ha già raccolto oltre 1,7 milioni di dollari da quasi 16mila sostenitori sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter. Si chiama Amabrush ed è, secondo quanto sostenuto dai suoi sviluppatori, il primo spazzolino elettrico totalmente automatico. Ha la forma di un paradenti è composto da tre parti: un boccaglio di silicone antibatterico, una manopola di attivazione esterna e le capsule ripiene di dentifricio, prodotte dai giganti del settore e distribuite dalla stessa start up, che si attaccano al dispositivo poco prima dell’uso.

Il boccaglio è disegnato come una mezzaluna da applicare direttamente in bocca ed è costituito da setole in 3D abbastanza morbide da prevenire irritazioni gengivali, e sufficientemente resistenti per pulire i denti. Grazie alla sua speciale forma le setole di Amabrush riescono a raggiungere ogni dente da ambo i lati, imprimendo una vibrazione fino a un’ampiezza di 9,5G che permette una pulizia completa. Tutto il dispositivo è disegnato per garantire la massima ergonomia e sicurezza: le uniche parti elettroniche, infatti, rimangono fuori dal cavo orale e il meccanismo di vibrazione delle setole e dosatura del dentifricio è mosso da una batteria integrata, ricaricabile, con una autonomia di due settimane, per 2 pulizie al giorno.

Le prime forniture del prodotto, che dovrebbero partire dal prossimo mese di dicembre, includeranno una stazione di ricarica wireless a basso consumo energetico. Il prezzo della confezione su Kickstarter è di 99 euro, circa la metà di quanto verrà a costare dai distributori autorizzati: 199 euro. In attesa di conoscere i risultati ottenuti dai primi clienti, c’è già un dato positivo che riguarda il risparmio del tempo: è stato calcolato che, in media, ognuno spende nella propria vita 108 giorni nelle operazioni di lavaggio dei denti. Un tempo che gli sviluppatori promettono di diminuire per tutti i loro clienti.

 

E voi? Cosa ne pensate?

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I denti per gli italiani valgono 46 secondi

Quarantasei contro i centoventi consigliati: sono i secondi che gli italiani dedicano allo spazzolamento dei denti, pari a un terzo del tempo consigliato. Tutti desiderano “abbagliare” i propri interlocutori con un sorriso smagliante, ma in pochi mettono in pratica le regole basilari per ottenere denti bianchi e lucidi: due controlli dentistici l`anno, l`utilizzo regolare del filo interdentale e spazzolare i denti dopo ogni pasto per due minuti, meglio se con lo spazzolino elettrico. È quanto emerge dal documento “Dall’analisi della scienza la prima indagine italiana sui benefici offerti dallo spazzolino elettrico e il suo corretto utilizzo”, presentato in occasione del convegno sull`igiene orale tenutosi a Milano “32 gioielli da proteggere”.
Lavarli di più – Nonostante il 76% delle donne e il 54% degli uomini desideri avere denti più bianchi, nel nostro paese si tende a lavarli poco – soltanto il 35% delle italiane lava i denti tre volte al giorno, dopo ogni pasto – e male: il tempo di spazzolamento di ciascuno si attesta in media intorno ai 46 secondi, rispetto ai due minuti raccomandati. Inoltre soltanto il 23% degli uomini e il 27% delle donne effettua la pulizia dei denti due volte l`anno, come consigliano gli esperti.


Carie, gengiviti e placca – 
La mancanza di una corretta igiene orale si traduce nello sviluppo della carie – che in età evolutiva raggiunge picchi superiori al 90% ed è causata dal depositarsi della placca – e delle malattie gengivali – gengivite e parodontite – che affliggono il 90% degli italiani adulti.
Lo spazzolino elettrico – Dall’analisi dei risultati di diversi studi volti a confrontare l`utilità dello spazzolino elettrico e di quello manuale, è emerso come il primo consenta di ridurre la placca dell`11% – fino al doppio rispetto allo spazzolino tradizionale – e le gengiviti del 6% nel breve periodo e del 17% nel giro di 3 mesi. Dato lo scarso tempo che gli italiani dedicano a lavare i denti, l`utilizzo dello spazzolino elettrico potrebbe consentire una pulizia rapida ma approfondita. Tuttavia, si legge nel documento, in Italia la cultura della “testina rotante” non si è ancora diffusa: “Solo il 6% degli italiani usa lo spazzolino elettrico, rispetto al 22% degli inglesi e al 32% dei tedeschi”.

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Dentista a Treviglio | La salute orale non va in vacanza

Non solo scottature, congestioni, punture di insetti e meduse o strappi muscolari da sport improvvisati. Tra gli spiacevoli inconvenienti che possono rovinare le sospirate vacanze estive, ci sono anche i problemi legati alla salute orale. Un mal di denti inatteso, l’otturazione che salta, una corona provvisoria che si stacca, un dente che si scheggia non sono imprevisti così rari e possono pregiudicare i momenti di meritato relax, tenendo conto che ci si trova lontani da casa, magari all’estero.

In molti casi, però, prestare un po’ più di attenzione al benessere dentale anche d’estate e sottoporsi agli opportuni controlli può essere sufficiente per scongiurare spiacevoli sorprese. Ed ecco i consigli per preservare la bellezza e la salute del sorriso durante le ferie.

Quali accorgimenti mettere in pratica, dunque, prima di partire e nel corso della villeggiatura, qualora capitasse un’emergenza?

  1. Innanzitutto, è bene programmare per tempo una visita di controllo: non sempre gli studi odontoiatrici sono aperti tutta l’estate e potrebbe capitare un’urgenza quando il vostro dentista di fiducia è assente.
    Giocare d’anticipo è sempre l’arma migliore. Questo comportamento prudenziale è quanto mai indicato per quelle persone che hanno una dentatura delicata, sulla quale sono già state eseguite cure di una certa importanza; non bisogna tuttavia dimenticare che lesioni dentali ‘silenti’ sono frequenti anche in bocche sane: una visita specialistica, quindi, è comunque consigliata.
  2. Oltre al controllo, è opportuno sottoporsi a una seduta di igiene professionale se non la si effettua da tempo, in modo da eliminare la placca e il tartaro, cause di infiammazioni gengivali e infezioni parodontali.
  3. Se prevedete viaggi in aereo o immersioni subacquee, chiedete al dentista di verificare lo stato di salute delle vostre vecchie otturazioni: se queste fossero inefficaci o infiltrate, infatti, gli sbalzi di pressione potrebbero dare luogo a dolori molto fastidiosi. Se un’otturazione dovesse saltare, è necessario evitare bevande o cibi troppo freddi e mantenere il dente il più pulito possibile. Per diminuire il dolore provocato dal contatto con gli alimenti, si può porre nella cavità un piccolo batuffolo di cotone, che però dev’essere sempre pulito e cambiato di frequente.
  4. Se, subito prima della partenza, doveste sottoporvi a qualche piccolo intervento chirurgico in bocca (l’estrazione di un dente, l’inserimento di un impianto etc.), evitate di esporvi al sole intenso nei primi giorni dopo il trattamento e seguite scrupolosamente i consigli del vostro dentista, per minimizzare i disagi. L’eccessivo calore, infatti, determina vasodilatazione, aumentando il rischio di gonfiori.
  5. Qualora aveste delle corone fissate con un cemento provvisorio o vecchie protesi fisse, fatele controllare prima di mettervi in viaggio, in modo da ridurre il rischio di distacchi a vacanze iniziate. «Può essere utile tenere a portata di mano un kit di fissaggio, acquistabile in tutte le farmacie: in caso di distacco accidentale di una corona o di un ponte, provvisori o definitivi che siano, questi kit consentono di risolvere l’inconveniente con buona sicurezza, in attesa di potersi recare da un dentista. Prima, però, è necessario pulire bene i denti dai residui del vecchio cemento o di cibo e asciugare accuratamente con una garza, per ridurre al minimo l’umidità che diminuirebbe l’effetto adesivo del nuovo cemento.
  6. Se siete portatori di protesi mobilifatele controllare almeno due settimane prima di partire: a volte succede che vi siano inizi di fratture che passano inosservate ma, procedendo, possono causare la rottura completa della protesi. In caso vengano apportate modifiche (ad esempio ribasature) è facile che, nei primi giorni, sia necessario effettuare dei ritocchi. Anche chi ha un apparecchio ortodontico è bene si sottoponga a un controllo preventivo, così da minimizzare il rischio di distacco di brackets (attacchi) o bande durante le vacanze.
  7. Se avete protesi fisse o rimovibili ancorate ad impianti osseointegratiportate con voi il “passaporto” implantare coi codici dei vostri impianti: in caso di necessità (svitamenti, decementazioni etc.), sarà più facile per il dentista che si prenderà cura di voi identificare la componentistica implantare corretta, per risolvere il vostro problema.
  8. Fatevi consigliare dal dentista eventuali farmaci (antidolorifici, antibiotici etc.) che sarebbe utile inserire in valigia e da usare in caso di necessità.
  9. Qualora un mal di denti vi assalisse all’improvviso, potete ricorrere all’analgesico che vi è stato consigliato o che comunemente utilizzate per il mal di testa o il mal di schiena. Ricordate però che gli antinfiammatori vanno presi a stomaco pieno e senza esagerare con le quantità, perché i possibili effetti collaterali non sono rari e risentono dei dosaggi. Se il dolore proprio non si attenua, significa che serve con urgenza l’intervento di un odontoiatra.
  10. In presenza di un ascesso, per lenire il dolore si può applicare sulla guancia del ghiaccio o si può sorseggiare dell’acqua molto fredda. In questi casi, l’unico rimedio è una terapia antibiotica che contrasti l’infezione: in assenza di un dentista, è consigliabile contattare la Guardia Medica. Nell’attesa, si possono fare sciacqui con acqua e sale e procedere poi al lavaggio delicato dei denti, con spazzolino e dentifricio.
  11. Se, invece, si rompe un dente, non è opportuno ricorrere al ghiaccio e va evitato il contatto con cibi e bevande troppo fredde. Se duole, si può prendere un antinfiammatorio, chiedendo consiglio al farmacista. Al più presto, un dentista dovrà valutare se sia possibile riattaccare il pezzo saltato che, nel frattempo, va conservato nel latte o in una soluzione di acqua e sale.
  12. Se infine, in previsione del viaggio, vorrete un sorriso smagliante, quando il vostro odontoiatra avrà controllato lo stato di salute dei denti e delle gengive, potrete chiedere di effettuare uno sbiancamento, per donare alla bocca un aspetto ancora più curato.

Buone vacanze!

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