Nel cassetto del bagno non mancano mai spazzolino e dentifricio, spesso anche collutorio. Ma il filo interdentale? Anche se presente, è uno degli strumenti più trascurati. Eppure è fondamentale per una corretta igiene orale, perché rimuove placca e residui alimentari da quegli spazi dove lo spazzolino non arriva, aiutando a prevenire carie, infiammazioni gengivali, alito cattivo e la formazione di tartaro.
In commercio esistono diverse tipologie di filo interdentale. Quello cerato, più resistente, è ideale per chi ha spazi dentali più ampi, mentre quello non cerato si adatta meglio agli interstizi stretti. Esistono anche strumenti alternativi, come la forcella tendifilo, lo scovolino o lo stimolatore gengivale, particolarmente utili per chi ha protesi, apparecchi ortodontici o ridotta manualità.
Utilizzare il filo interdentale correttamente è fondamentale per evitare sanguinamenti e ottenere una pulizia efficace. Basta tagliare un segmento di circa 40 cm, avvolgerlo attorno alle dita medie, tenere una porzione tesa tra gli indici e passarlo delicatamente tra i denti, “abbracciando” ciascuna parete dentale, fino sotto il bordo gengivale. Il filo va usato quotidianamente, preferibilmente la sera, come completamento della normale igiene con spazzolino e dentifricio.
Una buona igiene orale a casa deve sempre essere affiancata da controlli periodici e sedute di pulizia professionale. Presso lo Studio Dentistico Bergamaschi Gilardoni siamo a disposizione per offrirti supporto, consigli personalizzati e un programma di prevenzione su misura per mantenere il tuo sorriso in salute ogni giorno.
È comune associare alla pulizia dei denti l’uso dello spazzolino, meglio se 2 volte al giorno, magari combinato a un buon dentifricio. Ma non tutti sanno che lo spazzolino raggiunge solo il 60% della superficie dei denti e che rimuove solo il 42% della placca. Se a questo poi si aggiunge la sentenza dell’igienista che ci elenca le problematiche emerse, ecco traballare la convinzione che tempo e modalità adottati finora siano sufficienti per la salute della nostra bocca.
Le superfici del dente sono 5 e per pulirle correttamente è indispensabile usare anche altri strumenti oltre allo spazzolino. Tra i pazienti è diffuso credere che per migliorare l’igiene orale lo strumento da aggiungere allo spazzolino, anche se non quotidianamente utilizzato, sia il filo interdentale. Ma anche in questo caso è la ricerca scientifica a confermare che è lo scovolino interdentale in grado di rimuovere meglio la placca batterica e circa i 19 miliardi di batteri presenti negli spazi interdentali.
Proprio così: il valore aggiunto è dato dall’utilizzo dello scovolino interdentale. Si tratta di un piccolo spazzolino caratterizzato dalla presenza di un’anima attorno alla quale sono presenti delle setole in grado di raggiungere gli spazi tra i denti, adattabili a spazi stretti e larghi. La scarsa igiene o la mancata rimozione della placca può provocare la comparsa delle più comuni patologie della bocca come carie e malattie gengivali.
Lo scovolino risulta essere più efficace rispetto al filo anche perché più semplice da utilizzare. È necessario scegliere correttamente la dimensione dello scovolino secondo gli spazi interdentali che, in alcuni casi, va abbinato all’uso del filo.
Da preferire lo scovolino rivestito interamente da setole per una maggiore pulizia; meglio se ha il collo flessibile e la punta arrotondata così da evitare traumi.
Dedicare qualche minuto in più alla pulizia interdentale (che sia in casa o fuori casa) significa quindi essere un po’ più attenti alla routine di igiene orale quotidiana. Perfezionare questa tecnica significa preservare denti e gengive, aggiungendo solo qualche minuto in più al giorno. Ma ne vale davvero la pena, soprattutto quando saremo seduti sulla poltrona del dentista.