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Mirtillo “amico” dei denti sani: aiuta a combattere placca e carie

Il mirtillo rosso sarebbe in grado di proteggere i denti e prevenire la formazione della carie. È quanto emerge dallo studio pubblicato su Caries Research dal team coordinato da Hyun (Michel) Koo, dentista e microbiologo della University of Rochester Medical Center (Usa), secondo cui il frutto sarebbe in grado di ridurre la formazione della placca e, di conseguenza, tutelare la salute dei denti.

La carie, spiega Koo, è infatti provocata dall’azione di alcuni batteri che, dopo aver prodotto la placca, vi si annidano dentro e, indisturbati, rilasciano una sostanza acida che corrode lo smalto. Tuttavia, nel corso della ricerca, condotta su un gruppo di topi, gli studiosi hanno scoperto che le proantocianidine di tipo A, contenute nei mirtilli rossi, sarebbero in grado di distruggere gli enzimi glucosiltransferasi, necessari ai batteri per realizzare i glucani – le molecole che compongono la placca.

Al termine dello studio è emerso che i mirtilli avevano ridotto la produzione di acido e di glucani fino al 70% e di carie fino al 45%, poiché i microrganismi, non essendo più in grado di nascondersi dentro la placca, sarebbero divenuti vulnerabili e meno pericolosi. “I principi contenuti nei mirtilli rossi non uccidono completamente i batteri – afferma Koo -, ma ne ostacolano le due attività più dannose: la produzione di acido e quella di glucano”.

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Bambini: l’allattamento prolungato rovina i denti

Secondo Reuters Health l’allattamento al seno, se protratto fino all’età di 2 anni, potrebbe aumentare il rischio di carie dentaria anche grave al compimento dei 5 anni di età, indipendentemente dal quantitativo di zucchero consumato con l’alimentazione. Ad evidenziarlo è uno studio australiano pubblicato da Pediatrics.

Lo studio
Per osservare l’effetto dell’allattamento al seno sui denti dei bambini, Karen Glazer Peres e colleghi, dell’Università di Adelaide in Australia, hanno analizzato i dati relativi a 1.129 bambini nati nel 2004 a Pelotas, in Brasile, una comunità servita da un acquedotto pubblico con acqua fluorata. I ricercatori hanno raccolto le informazioni sull’allattamento al seno alla nascita e quando i bambini avevano 3 mesi, 1 anno e 2 anni. I dati relativi al consumo di zucchero sono stati raccolti a 2, 4 e 5 anni di età. Si è così evidenziato che all’età di 5 anni, quasi il 24% dei bambini presentava lesioni da carie gravi, definizione nella quale i ricercatori hanno fatto rientrare 6 o più alterazioni dei denti (erosioni dello smalto, mancanza di denti, otturazioni) , e metà dei bambini aveva almeno un dente interessato da carie. In particolare si è visto che i bambini che erano stati allattati al seno per almeno 2 anni, quasi un quarto del gruppo, avevano un numero maggiore di denti cariati, mancanti o con un’otturazione. Il loro rischio di avere una forma grave di carie infantile era 2/4 volte più elevato rispetto a quelli che erano stati allattati al seno fino a 1 anno di età. Inoltre, per raccogliere i dati sul consumo di zucchero, i ricercatori hanno utilizzato un elenco di prodotti alimentari o gruppi di alimenti consumati il giorno prima di una visita dal pediatra.

All’età di 2 anni, i gruppi considerati sono stati classificati come a ” basso consumo di zucchero”, ovvero zero o meno di due volte al giorno e “alto consumo di zucchero”, cioè due o più volte al giorno. In ogni caso si è visto che il consumo di zucchero era associato solo ad un rischio maggiore di avere carie gravi nella prima infanzia, quando i bambini che consumavano la quota più elevata di zucchero sono stati confrontati con i bambini che consumavano la quota minima. Inoltre, le analisi successive dell’allattamento al seno prolungato, tenuto conto del modello di consumo dello zucchero nel corso della vita del bambino, hanno dimostrato che l’allattamento al seno prolungato è un rischio indipendente per carie grave, denti mancanti o caduti ed otturazioni. "L’allattamento al seno è la fonte ottimale della nutrizione infantile. I dentisti dovrebbero incoraggiare le madri ad allattare al seno e, allo stesso modo, avvertirle del rischio – dice Peres – Suggerimenti di carattere generale, come l’uso di acqua fluorata e la pulizia dei denti con dentifricio al fluoro prima di andare a letto, possono aiutare a prevenire la carie dentale. Questi approcci sono in linea con la maggior parte delle linee guida e delle raccomandazioni per la sanità pubblica emanate in tutto il mondo”.

Come scegliere il dentifricio giusto per il vostro bambino?

Ecco alcune indicazioni su come scegliere il giusto dentifricio per il vostro bambino:

  • Nei primi mesi niente spazzolino, né dentifricio: se l’alimentazione è sana e povera di zuccheri basta strofinare delicatamente con garza umida o con gli appositi ditalini di gomma sulle gengive e sui denti.
  • Da 1 a 3 anni sì allo spazzolino ma attenzione al dentifricio: il bambino deve iniziare a prendere confidenza con lo spazzolino, ma saranno sempre mamma e papà a pulire i denti. Utilizzate una piccolissima quantità di dentifricio adatto ai bambini (con massimo 500 ppm di fluoro), perché il bambino non è ancora in grado di controllare la deglutizione e rischia di ingerirne una quantità troppo alta (il 65% secondo alcuni studi).
  • Dopo i 3/4 anni:  il bambino può iniziare a lavarsi i denti da solo con spazzolino e dentifricio, sotto l’occhio vigile di mamma e papà.  In questo caso il dentifricio deve avere un contenuto di fluoro non superiore a 1000 ppm. Una quantità che garantisce il corretto apporto di fluoro per proteggere i denti, ma è abbastanza basso per evitare la fluorosi .
  • Dai 6 anni in poi: è il momento dell’emancipazione: il bimbo si può lavare i denti da solo e senza limiti di fluoro. Può usare un dentifricio per adulti perché la quantità ingerita involontariamente scende al 30% perché i riflessi di deglutizione sono già sviluppati.

I denti degli atleti a rischio per gli energy drink e le barrette

Sono attenti all’igiene, mangiano in modo sano ma per gli atleti professionisti la salute orale è a rischio. Carie non trattate e segni di infiammazioni gengivali sono molto diffusi e la colpa potrebbe risiedere negli energy drink, i gel e le barrette energetiche che consumano. Lo rileva una ricerca dello Ucl Eastman Dental Institute, pubblicata sul British Dental Journal. Il team di ricerca ha esaminato le abitudini di 352 atleti olimpici e professionisti in 11 sport, tra cui ciclismo, nuoto, rugby, calcio, canottaggio, hockey, vela e atletica leggera, quando si sono sottoposti a controlli dentali. Come è emerso da un documento diffuso già del 2018, è stato rilevato che quasi la metà (49,1%) avevano una carie non trattata, la grande maggioranza ha mostrato segni precoci di infiammazione delle gengive e quasi un terzo (32%) ha riferito che la salute orale ha avuto un impatto negativo sulle prestazioni sportive. Gli atleti avevano una cattiva salute orale nonostante gli sforzi per prendersi cura dei denti: il nuovo studio ha infatti scoperto che il 94% ha riferito di lavare i denti almeno due volte al giorno e il 44% una pulizia regolare anche con filo interdentale. I ricercatori hanno però scoperto anche che gli atleti utilizzano regolarmente bevande sportive (87%), barrette energetiche (59%) e gel energetici (70%). “Gli atleti per la maggior parte – spiega Julie Gallagher, una delle ricercatrici – hanno già buone abitudini legate alla salute orale, in quanto lavano i denti due volte al giorno, fanno visite dal dentista con regolarità, non fumano e seguono una dieta generalmente sana. Tuttavia, utilizzano bevande sportive, gel energetici e barrette frequentemente durante l’allenamento e la competizione e lo zucchero in questi prodotti aumenta il rischio di carie e l’acidità aumenta il rischio di erosione dello smalto”.

 

Fonte: www.ansa.it

dentista a treviglio

Un controllo dal dentista può proteggere anche i polmoni

Molti, e non solo i bambini, ne hanno paura, ma a quanto pare il dentista potrebbe rivelarsi un prezioso alleato per l’organismo, con un effetto che va ben oltre la prevenzione di carie e disturbi gengivali. È quanto è emerso da un lavoro presentato nel corso della Id week, il meeting annuale che coinvolge la Infectious diseases society of america, la Society for healthcare epidemiology of america, la Hiv medicine association e la Pediatric infectious diseases society.

«Controlli regolari da dentista sono importanti anche nel ridurre il rischio di polmonite» spiega Michelle Doll, della Virginia Commonwealth University e prima autrice della ricerca, ricordando che ogni anno circa un milione di persone si ammala di polmonite negli Stati Uniti e 50mila ne muore. Per arrivare ai loro risultati, Doll e colleghi hanno analizzato i dati relativi a oltre 26mila soggetti scoprendo che chi non si era mai recato da un dentista aveva una probabilità dell’86 per cento più alta di contrarre una polmonite batterica rispetto a chi vedeva il dentista regolarmente, due volte l’anno.

Ma cosa ha a che fare l’igiene orale con la salute dei polmoni? «Tutti possono contrarre la polmonite, anche se la patologia è più comune in chi presenta malattie polmonari o sindromi come l’Aids» precisa la ricercatrice che poi aggiunge: «Esiste un legame chiaro tra igiene orale e polmonite e non c’è dubbio che le visite dentistiche siano fondamentali per mantenere una buona igiene orale». Alla base di questa relazione ci sono i batteri che popolano la bocca. «Il cavo orale non sarà mai un ambiente sterile, ma di certo una buona igiene orale può limitare il numero di batteri presenti in queste regioni» dice Doll, che poi conclude: «Questi dati sottolineano come la salute orale sia strettamente legata alla salute generale dell’organismo e suggeriscono anche l’importanza di includere le cure dentali nei controlli di routine per la salute».

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Cosa significa sognare di perdere i denti o un dente solo?

A chi non è capitato di sognare di perdere i denti o un dente solo? A volte si tratta dei denti davanti, a volte dei molari, a volte di tutti i denti assieme! Ma cosa significa? Scopri subito assieme a noi il significato di questo sogno ricorrente.

Sognare di perdere i denti – che si tratti di tutti i denti, dei molari, dei denti davanti o di un dente solo – è davvero un sogno comunissimo e dal significato tutt’altro che univoco. Cosa significa? Scopriamolo assieme!

Sarà di sicuro capitato anche a te di sognare di perdere i denti, magari dopo averli sentiti dondolare avanti e dietro per un po’… una sensazione fastidiosa che ci accompagna anche al risveglio, quasi non sentissimo più davvero il dente o i denti al loro posto! Sentire i denti cadere può essere doloroso esattamente come per un bambino sentirli crescere… se tuo figlio sta attraversando questa fase, guarda questo video, potrà esserti utile!

Cosa significa sognare di perdere un dente o più denti?

Sognare di perdere i denti può avere più di un significato. Si tratta di un sogno così comune che esistono diverse interpretazioni tradizionali, spesso più vicine alla superstizione che a una vera e propria interpretazione psicologica.

Secondo queste interpretazioni tradizionali, sognare di perdere i denti presagisce la morte di qualcuno che ci è vicino, soprattutto un parente. Secondo altri, invece, sognare un dente che cade significa che presto arriveranno dei soldi (ricordi la famosa “fatina dei denti” che portava una monetina da piccoli per ogni dente caduto?).

La scuola psicanalitica freudiana lega invece il sogno di perdere i denti al desiderio sessuale, per cui la caduta di un dente corrisponderebbe niente meno che al raggiungimento del piacere. Mettendo da parte queste interpretazioni più estreme, possiamo dire che il principale significato di sognare di perdere i denti è legato a un senso di impotenza. La perdita di un dente corrisponde alla perdita del proprio potere personale, della propria capacità di “azzannare” quello che vogliamo. Questo senso di impotenza può essere legato agli ambiti più svariati, da quello sentimentale a quello professionale.

Sognare di perdere i denti significa sentire di non esercitare più alcuna autorità, come se sentissimo di aver perso la capacità di affermarci o di sedurre. In un quadro più generale, può significare semplicemente che stiamo vivendo un momento di particolare debolezza, in cui ci sentiamo privi di energie e di vitalità. Non abbiamo più i denti che ci servono per “mordere” la vita con decisione e forza di volontà.

Sognare di perdere i denti, tuttavia, può essere anche legato a un sentimento di mancanza e di perdita effettiva di un affetto. Può capitare infatti di sognare di perdere i denti perché è venuta meno una persona cara, oppure perché si è allontanata da noi. Questo sogno sarà una manifestazione del dolore per questa separazione.

Ancora: sognare di perdere i denti può rappresentare il desiderio di cambiare, di lasciarsi alle spalle qualcosa di vecchio per andare verso il nuovo. Certo, però, questo cambiamento non è facile e lo avvertiamo con fastidio o dolore, proprio come la perdita di un dente…

Sognare di perdere un dente può simbolizzare anche un altro tipo di impotenza:l’incapacità di esprimere sé stessi. Capita di sognare un dente che cade se non riusciamo a comunicare quello che vorremmo e ci sentiamo in imbarazzo, vulnerabili, abbiamo paura di essere derisi.

Infine, può succedere di sognare di perdere i denti se durante il giorno abbiamo vissuto delle esperienze che hanno risvegliato nell’inconscio qualche emozione dell’infanzia, qualcosa che avevamo vissuto da bambine nel momento in cui perdevamo i denti da latte.

Cosa significa sognare di perdere tutti i denti?

Sognare di perdere tutti i denti non è certo un’esperienza piacevole! Nonostante questo, però, il significato del sogno potrebbe essere meno drammatico di quanto immagini. Ti basti pensare che il momento tipico in cui si perdono tutti i denti è nel passaggio dall’infanzia all’età adulta, quando sostituiamo i denti da latte con i definitivi. Di conseguenza, sognare di perdere tutti i denti può essere espressione del fatto che stai preparando dentro di te un grande cambiamento, che sei in una fase di passaggio cruciale (anche un po’ traumatica) che ti porterà però qualcosa di importante per la tua crescita e realizzazione personale.

Non è un caso che sognare di perdere tutti i denti sia piuttosto frequente alle soglie di un importante passo nella nostra esistenza, che si tratti di una gravidanza o di un trasferimento, di un matrimonio o di un nuovo lavoro… Attenzione, però: può essere vero anche il contrario! A volte sognare di perdere i denti può anche significare un desiderio di regressione, la voglia di tornare bambini, far cadere i denti definitivi per tornare a quelli da latte e non doverti assumere tutte le importanti responsabilità della vita adulta.

Sognare di perdere i denti davanti: qual è il significato?

Non meno frequente è sognare di perdere i denti davanti. Cosa significa? Sicuramente per questo sogno valgono tutte le interpretazioni generiche legati al sentimento di impotenza e di perdita di autorità, ma in più va ad aggiungersi un sentimento legato all’imbarazzo e alla difficoltà di rapportarsi con gli altri.

Se ci pensi, sono proprio i denti davanti a “fare” il nostro sorriso, la maschera con cui ci presentiamo al mondo e che in qualche modo rappresenta la nostra sicurezza, l’immagine che vogliamo dare al prossimo di noi. Nel momento in cui sogniamo che ci cadano, esprimiamo un senso di profondo disagio e di inadeguatezza rispetto agli altri. Spesso capita di fare questo sogno quando stiamo portanto avanti dei progetti a cui teniamo, ma di cui non ci sentiamo davvero all’altezza…Sognare di perdere i denti davanti, in poche parole, è sintomo di vulnerabilità e di mancanza di autostima rispetto a una determinata situazione.

Sognare di perdere i denti molari: cosa significa?

Anche sognare di perdere i molari può essere interpretato in modo più generico, ma con l’aggiunta di una piccola sfumatura di significato. Questo sogno, infatti, indica che stiamo attraversando un momento di difficoltà, che c’è un ostacolo che non ci consente di lasciarci andare.

Hai voglia di abbandonarti a una nuova storia oppure a una nuova avventura professionale, mettendoci tutta te stessa, ma in qualche modo ti senti bloccata, c’è una paura specifica che t’impedisce di proseguire e che generalmente è legata a una persona in particolare… Cerca di fare chiarezza in quello che provi e riuscirai a sgombrare il cammino!

Studio Bergamaschi Gilardoni, Dentista a Treviglio

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Radici dei denti ‘scoperte’ per il 39% degli adulti

In Italia circa il 39% dei giovani adulti ha in bocca uno o più denti con radici “scoperte”, ma solo alcuni se ne accorgono, magari bevendo una bibita ghiacciata o notando un cambiamento di aspetto dei denti guardandosi allo specchio. Si tratta di una ‘recessione gengivale‘, una condizione che alla lunga può favorire l’insorgenza di carie della radice del dente coinvolto.

È per sensibilizzare verso questo problema che all’inizio può sembrare semplicemente di natura estetica, che la Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, ha avviato una campagna di informazione e prevenzione della recessione gengivale, enfatizzando pochi ma chiari concetti che possono aiutare a proteggere le nostre gengive.

  • Non è infrequente notare che alcuni denti appaiano più lunghi o sensibili al freddo e talvolta alle sostanze molto dolci o molto aspre. Sfiorando questi denti con il dito in alcuni casi si può anche notare sulla superficie del dente un piccolo “gradino” in corrispondenza della gengiva. Questi sono i campanelli d’allarme di una recessione gengivale ovvero di una retrazione del margine della gengiva che lascia scoperta una parte di radice del dente.
  • Gengive sottili, placca e spazzolamento sbagliato. Può essere il risultato di vari fattori che vanno da uno spazzolamento troppo energico ad una posizione non corretta dei denti, e può essere molto pronunciato in persone con una gengiva per natura molto sottile e delicata.
  • Rischio di indebolire i denti. In effetti la recessione non è una vera e propria malattia ma è una condizione che, sebbene possa apparire inizialmente soltanto un disturbo estetico, se non corretta, può favorire negli anni l’insorgenza di carie della radice del dente coinvolto. Chi soffre di recessione gengivale (ad esempio perché spazzola i propri denti con eccessivo vigore o con uno spazzolino non adatto) consuma con il tempo anche la radice scoperta nel 62% dei casi, alcuni dei quali richiedono una ricostruzione del dente.
  • Cosa fare per evitare il peggio. Appena si sospetta una recessione bisogna recarsi dal dentista, chiedere consigli di igiene orale, cambiare spazzolino prediligendo le setole morbide, avere cura di passare il filo interdentale e lo scovolino senza ferire le gengive, fare attenzione alle bevande acide che possono aumentare la sensibilità dei denti scoperti, e ricordare che mangiare sano e fare sport è un toccasana anche per le gengive.

Ecco perché i denti possono durare per tutta la vita

Un gruppo di ricercatori ha analizzato con dettagli senza precedenti lo smalto dei denti degli esseri umani ed ha scoperto perché è così duro e perché può durare una vita. I denti, a differenza di qualsiasi altra parte del corpo, non vengono riparati naturalmente e lo smalto che lo compone è considerato come il tessuto più forte del corpo umano, più delle ossa, potendo durare tutta una vita.

E deve essere così: come afferma Pupa Gilbert, professoressa di fisica dell’Università del Wisconsin-Madison ed una delle autrici dello studio pubblicato su Nature Communications, mastichiamo centinaia di volte al giorno producendo pressioni enormi, una condizione che per qualsiasi altra parte del corpo o per qualsiasi osso risulterebbe sicuramente deleteria.

Utilizzando tecniche di immagine avanzate, i ricercatori hanno ottenuto un quadro più chiaro dell’organizzazione strutturale dello smalto dentale scoprendo che i cristalli che lo compongono non sono allineati in maniera perfetta come pensato precedentemente.

Lo smalto dentale è costituito da tantissime piccole asticelle, di una lunghezza misurabile in micron, fatte da cristalli lunghi e sottili di idrossiapatite. Questi cristalli sono “disorientati” e proprio questa particolare struttura limita al minimo le eventuali crepe, anche su scala nanometrica. È proprio questa struttura che fa durare i denti tutta la vita (o quasi).

I ricercatori hanno utilizzato una particolare tecnica di imaging denominata mappatura del contrasto di imaging dipendente dalla polarizzazione (PIC) grazie alla quale hanno potuto visualizzare i singoli nanocristalli osservandone milioni contemporaneamente e dunque valutando l’intera architettura dello smalto.

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Osteoporosi identificata attraverso le impronte dentali

Alcuni dentisti della Manchester University stanno sperimentando una tecnologia chiamata Osteodent in grado di rilevare i soggetti a rischio di osteoporosi, mediante delle scansioni dentali da effettuarsi in maniera anticipata rispetto allo sviluppo della condizione.

L’osteoporosi, che colpisce più di tre milioni di britannici, è una malattia in cui si riduce la densità delle ossa, con conseguente indebolimento e induzione a una più frequente rottura. Fino ad ora, non vi è stato alcun modo di prevedere se una persona fosse a rischio di assottigliamento osseo e della malattia, con diagnosi compiute solo dopo una frattura ossea.

Tuttavia, uno studio britannico ha dimostrato che il deterioramento dell’osso mascellare – che viene regolarmente radiografato prima del trattamento dentale – può rivelare se il deterioramento delle ossa avviene in altre parti del corpo. La ricerca ha analizzato 5.000 radiografie dei pazienti di età compresa tra i 15 e i 94 anni. Nessun cambiamento nella densità ossea è stato osservato nelle donne fino all’età di 42 anni.

Confrontando i raggi X delle altre parti del corpo, si è rivelata la stessa perdita di densità ossea nelle mascelle al pari delle altre zone. Utilizzando i risultati dello studio, i dentisti hanno sviluppato un software in grado di valutare immediatamente il rischio individuale di osteoporosi, che a sua volta avvisa il paziente se ha bisogno di essere indirizzato verso uno specialista per ulteriori indagini.

I dentisti sono in una posizione unica e particolare, poiché vedono i pazienti regolarmente e periodicamente ed eseguono esami ai raggi X su di essi”, dice Hugh Devlin, professore di odontoiatria restaurativa alla Manchester University e co-autore della nuova tecnica. “Software come OSTEODENT potrebbero salvare delle vite e, con la diagnosi precoce e il trattamento, inclusa la terapia preventiva, e questo potrebbe salvare molti milioni spessi in ambito sanitario”.

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Dieta e salute dei denti

La bocca è assimilabile a un delicato ecosistema che, per mantenere inalterato il suo perfetto equilibrio, ha bisogno di cure attente e continue, compresa una sana e corretta alimentazione. Ciò vuol dire che così come mangiare in modo scorretto può generare carie ed esporre a patologie gengivali di diversa gravità,   allo stesso tempo  una dieta priva dei principali nutrienti può ripercuotersi negativamente anche sulla nostra salute dentale.

Alcuni studi infatti attestano che una corretta e prolungata masticazione non solo  favorisce il processo di digestione, ma  permette al nostro organismo di rendere meno frequente il ripresentarsi nel corso della giornata di quel senso di fame che ci spinge a ricorrere in maniera più o meno frequente ad uno spuntino.
Nutrienti importanti per la salute dei nostri denti
Va ricordato che la composizione chimica dello smalto dentario è quasi totalmente a base di calcio,  in maniera simile alle ossa, e che il fluoro svolge un ruolo fondamentale nel suo processo di fissazione (quest’ultimo è contenuto principalmente nell’acqua potabile, quella minerale, nel tè e in determinati alimenti tra cui   pesce e molluschi marini, patate, spinaci oppure nei cereali di vario tipo). E’ quindi deducibile che una dieta carente di questi minerali oltre a compromettere la densità scheletrica, possa incidere negativamente sul mantenimento dello smalto. Carenze di  ferro, magnesio, zinco, manganese, selenio e di  vitamine come la C ed E possono, inoltre,  determinare gengiviti e malattie parodontali e indurre un calo delle difese immunitarie che può incidere non solo sul benessere dell’organismo, ma anche su quello della bocca.

Una dieta ricca di frutta e verdura fa bene quindi anche alla salute della nostra bocca. Un cenno a parte meritano però gli agrumi: interi o spremuti, per esempio, pur essendo ricchi di vitamine tra cui la C, che protegge le gengive, contengono acido citrico, fortemente abrasivo per lo smalto. Questo non vuol dire che debbano essere evitati, come sottolinea il nostro esperto, ma è opportuno risciacquare la bocca subito dopo averli ingeriti.
Cibi nemici del sorriso
Per motivi “fisici” o di consistenza, certi alimenti favoriscono più di altri l’insorgenza di carie dentaria. E’ il caso dei prodotti semi-liquidi e/o collosi (ad es. gli sciroppi, i topping, le caramelle, il miele pastorizzato, la crema di nocciole, marmellata ecc.) e di quelli che diventano poltiglia subito dopo la masticazione (crackers, biscotti, fette biscottate ecc.); questi, aderendo e lasciando più residui sui denti, favoriscono la proliferazione dei batteri e la formazione degli acidi. Ma anche i prodotti raffinati come  pane e pasta bianchi e i prodotti da forno industriali  aumentano i depositi di placca e la formazione di tartar. Un vero e proprio attentato per il benessere del cavo orale è costituito da bibite gassate ed energy drink che, per via della loro composizione zuccherina, hanno un’azione corrosiva su dentina e polpa. Al pari dell’aceto e, secondo studi recenti, della birra, che sembrerebbe triplicare il rischio di danni allo smalto. Il vino rosso fa parte delle sostanze dette cromogene (come i mirtilli o il tabacco) che producono pigmenti che decolorano i denti. E come se non bastasse, i tannini, principali costituenti del vino, li macchiano.
I disturbi alimentari pregiudicano la salute dei nostri denti
Quando disturbi del comportamento alimentare quali anoressia e bulimia sono accompagnati dal vomito autoindotto, si determinano inevitabilmente alterazioni e lesioni nell’apparato dentale con gravi conseguenze sia a livello estetico che funzionale: l’acidità del succo gastrico, che  penetra  nelle microporosità della struttura dentale, è la causa del processo di demineralizzazione che porta a vere e proprie erosioni dentali che inizialmente riguardano soprattutto il gruppo frontale dei denti superiori e che nel tempo porteranno alla frattura dei margini dei denti incisivi. L’integrità dello smalto viene ulteriormente compromessa dal vigoroso spazzolamento, eseguito dopo ogni emesi (vomito),  e questo provoca l’aumento della sensibilità dei denti. Difficoltà masticatorie  subentreranno in seguito  quando anche gli elementi latero-posteriori (premolari e molari) perdono tessuto fino alla totale eliminazione delle cuspidi (appiattimento dei denti). Altri possibili sintomi correlati sono  l’ingrossamento delle ghiandole salivari, secchezza cronica della mucosa della bocca, labbra spaccate e arrossate. In questi casi noi dentisti dobbiamo assolutamente preoccuparci di curare le conseguenze finora descritte e non dover perdere di vista la salute mentale del paziente consigliando anche  di affidarsi agli specialisti di disturbi alimentari.

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