Mangiare i mirtilli protegge dalle carie. È quanto sostenuto da uno studio pubblicato sull’European Journal of Oral Sciences, che individua nei polifenoli presenti nei mirtilli un ottimo alleato contro i batteri.
«I nutrienti e le fibre della frutta sono vitali per la nostra salute e il nostro benessere. Aiutano a proteggerci dalle malattie cardiache e dal cancro, oltre che da una serie di altre patologie» spiega Nigel Carter, amministratore delegato della Oral Health Foundation. «I mirtilli sembrano particolarmente utili per la salute orale. I loro polifenoli rimangono nella saliva e continuano ad aiutare la bocca anche dopo che li abbiamo ingeriti.» Inoltre, «questi estratti naturali sono completamente senza zucchero, quindi possono essere aggiunti ai prodotti per l’igiene orale in diversi modi».
Sarà necessario effettuare ulteriori test, ma l’idea di usare questa scoperta per apportare in futuro migliorie a collutori e dentifrici sembra essere nell’aria. «Sarà estremamente interessante – conclude Carter – vedere se i produttori utilizzeranno più polifenoli in futuro.»
Fonte: www.ildentistamoderno.com
1. Il dente di Buddha:
Se per i cristiani uno degli oggetti più sacri e simbolici è la Sacra Sindone, per i buddisti lo è il dente di Buddha: il dente dell’illuminato è venerato dai fedeli ed è esposto nel “Tempio del Dente” che si trova nella città di Kandy, situata Stato dello Sri Lanka.
2. I protagonisti di alcuni film si sono sottoposti ad interventi di chirurgia orale per rendere più realistiche alcune scene:
Nel film “Fight Club”, il personaggio interpretato da Brad Pitt perde i denti a causa di colpo sul volto. Per rendere più realistica la scena l’attore americano si fece estrarre alcuni denti che ha poi sostituito con degli impianti dentali.
3. I denti possono essere utilizzati per recuperare la vista nel caso di cecità corneale:
Se il trapianto di cornea fallisce, o non è possibile, alcuni ospedali realizzano un modernissimo intervento che può permettere di recuperare la vista: un dente viene estratto e al suo interno viene inserita una protesi in plexiglass (un occhio artificiale). Il tessuto dentale, dopo un complicato processo di adattamento, sarà poi inserito e utilizzato per recuperare la vista.
4. La banca dei denti:
In Norvegia i bambini possono donare i loro denti da latte aiutando la scienza. Oltre ai denti, l’istituto di ricerca richiede un campione di sangue e un’altro di urina della madre del bambino. I ricercatori utilizzeranno i denti decidui per studiare sia gli aspetti genetici, sia la trasmissione batterica.
5. È possibile tatuare i denti:
Al giorno d’oggi alcune persone decidono di far tatuare i propri denti. Questi tatuaggi sono collocati sulla corona e utilizzano un materiale, denominato grafene, che respinge la placca batterica. Studio Bergamaschi Gilardoni, dentista a Treviglio, sconsiglia ovviamente questo tipo di tatuaggi perché possono essere nocivi per lo smalto dentale.
6. “False ortodonzie estetiche”:
In Thailandia, poche sono le persone che hanno la capacità economica sufficiente per rivolgersi al dentista, per questo alcune persone scelgono di utilizzare delle protesi colorate, non efficaci a livello medico però capaci di cambiare l’estetica della bocca.
7. Alcuni bambini nascono con i denti da latte:
Sapevate che ogni anno circa 2.000 bambini nascono con i denti da latte? Normalmente i denti decidui spuntano quando il bambino ha circa 9 mesi di età, ma a volte questo momento è anticipato da cause genetiche. I denti decidui, se nati prematuri, hanno le radici deboli e possono creare problemi nell’allattamento, per questo nella maggioranza dei casi il dentista decide di estrarli. La leggenda racconta che due grandissimi condottieri, Napoleone Buonaparte e Giulio Cesare, sono nati con i denti da latte.
8. Il dente di John Lennon:
Il leader dei Beatles, John Lennon, regalò un suo molare alla figlia della governante del suo appartamento. Il dente, con gli anni, è diventato un oggetto di culto ed un dentista ha pagato 30.000$ per comprarlo ed estrarne il DNA, con la speranza che un giorno sarà possibile clonare il cantante. Lennon mai avrebbe potuto immaginare che uno dei suoi denti sarebbe diventato un famoso oggetto di culto.
9. Gli esseri umani sono in continua evoluzione:
I molari hanno aiutato ai nostri antenati a sopravvivere perché erano indispensabili per schiacciare e rompere le radici e i cibi tipici nell’alimentazione di una tribù nomade. Al giorno d’oggi, il 35% delle persone nasce senza denti del giudizio, o ha la necessità di estrarli perché spesso nella bocca non vi è lo spazio sufficiente per la loro crescita. Secondo alcuni scienziati, le generazioni future nasceranno senza i denti del giudizio.
10. Le gemme sui denti:
Già 2.500 anni fa i Maya curavano l’estetica della bocca e utilizzano una specie di “trapano” che permetteva di realizzare delle piccole fessure nei denti adatte a collocare delle pietre preziose.
Come dimostra il nostro articolo i denti e la salute orale non sono un argomento noioso e monotono come molti pensano. Se vuoi un sorriso bellissimo affidati allo studio dentistico Bergamaschi Gilardoni a Treviglio.
La prevenzione per denti e sorriso ha un ruolo chiave. Il nostro sorriso e di conseguenza lo stato dei nostri denti sono una sorta di biglietto da visita. L’igiene orale è fondamentale e oltre ad una componente prettamente salutistica va ad incidere anche su aspetti legati all’autostima, all’aspetto e alla considerazione che si ha di sé. E non solo: la funzione dei denti non è limitata alla sola masticazione. Questi, infatti, per la loro collocazione ed il rapporto con labbra, guance e lingua, hanno un ruolo essenziale anche nella fonazione (articolazione della parola) e nella vita relazionale. L’impossibilità di sorridere, a causa di una bocca poco «curata» può rappresentare una notevole limitazione ai rapporti sociali e quindi alla vita di relazione dell’individuo.
La prevenzione per denti e sorriso
Di conseguenza è facile intuire quanto sia importante dedicarsi alla prevenzione della propria salute orale: i denti vanno curati e coccolati, c’è poco da girarci intorno, anche perché da una loro problematica potrebbero nascere situazioni più gravi correlate in altre parti del corpo (patologie della postura, ecc.). Le malattie del cavo orale che colpiscono la stragrande maggioranza della popolazione italiana, sono strettamente legate agli stili di vita (igienici e alimentari) e sono provocate in larga misura da batteri contenuti nella placca dentaria.
Igiene orale e alimentare
La mancanza di adeguati interventi di prevenzione porta ad alti valori di prevalenza di carie e di parodontopatie, con perdita precoce di elementi dentari causa di edentulismo (parziale o totale) e di conseguenti disagi funzionali ed estetici. Dopo questo ampio cappello appare dunque doveroso curare i propri denti e preoccuparsi soprattutto della prevenzione. Si parte dunque con l’adozione e la pratica quotidiana di precise norme di comportamento, legate a pratiche di igiene orale e alimentare. Questo si traduce in un corretto spazzolamento dei denti (almeno tre volte al giorno, dopo i pasti principali, per due/tre minuti) con un dentifricio a base di fluoro e nell’uso quotidiano del filo interdentale per eliminare la placca batterica dalle superficie dei denti, allontanando gli eventuali residui di cibo.
Le abitudini alimentari
Eccoci poi alle abitudini alimentari: una dieta troppo ricca di zucchero è sconsigliata perché favorisce la formazione della placca batterica. Meglio naturalmente consumare in modo equilibrato frutta e verdura. Utili per la salute dei denti dato che sono ricche di vitamina C, A, D, calcio, fosforo, potassio, sodio, ferro e magnesio. Infine l’ultimo tassello fondamentale, assolutamente da non sottovalutare quando si parla di prevenzione, sono le visite specialistiche. Dal dentista serve andarci periodicamente, per intercettare con precocità gli eventuali processi patologici. In questo modo si tengono monitorati sia i denti che le gengive. Ed inoltre saranno sostenute delle sedute di igiene orale professionale. Utili per rimuovere il tartaro che si forma nelle zone dove è più difficile la pulizia domiciliare e maggiore il ristagno di saliva.
Fonte: www.lamartesana.it
Come fare se il piccolo paziente non è predisposto alla collaborazione? È possibile prepararlo per la temuta visita dal dentista?
Ecco qualche consiglio:
- Fissare il primo appuntamento quando il bambino non ha dolore, così da rendere questo momento positivo e piacevole, e non legato ad un evento traumatico
- Fissare l’appuntamento in giornate tranquille e lontano da altre visite specialistiche: se il bambino non ha troppi impegni, soprattutto medici, sarà più rilassato
- Concedere al bimbo di portarsi un gioco o un peluche per farlo sentire come a casa e avere un “amico” a sostenerlo nella “prova. Lasciare, inoltre, al bambino la scelta dell’abbigliamento da indossare potrebbe aumentare le sue aspettative positive
- Prepararlo alla vista come per un normale impegno, in modo positivo e sereno, senza enfatizzare l’evento ma spiegando che il dentista è un amico che, come un maestro, gli insegnerà a prendersi cura della sua bocca
- Anche se il genitore è in apprensione, cercare di non farla trasparire per non trasmetterla al bambino. Non utilizzare parole come paura, dolore o male che potrebbero creare uno stato d’ansia inutile
- Non dire al bambino che atteggiamento mentale e comportamentale mantenere durante la visita (fai il bravo, non piangere…) per non stressarlo emotivamente e caricare negativamente il momento della visita
- Affiancare il bambino durante tutta la durata della prima visita, rimanendo in sala d’attesa durante gli appuntamenti di trattamento. Questo aspetto è importante perché, non solo aiuterà lo Staff medico a stabilire un rapporto di fiducia più solido con il piccolo paziente, ma consentirà al genitore di non interferire involontariamente durante la seduta con una parola o uno sguardo che possono alzare la soglia d’allerta del bambino.
I denti da latte iniziano a crescere nel bambino a partire dal secondo mese di vita, solitamente in maniera improvvisa.
In genere si fa riferimento a uno schema che indica i tempi della dentizione, il quale non va però considerato come regola assoluta.
Di solito intorno ai sei mesi spunta il primo incisivo inferiore e subito dopo il secondo incisivo inferiore. Solo dopo i sette mesi comparirà il primo incisivo superiore. Tra gli otto e i nove mesi spunteranno i quattro denti anteriori superiori. Invece, tra il nono e il decimo mese ci sarà una fila di quattro denti superiori e una di quattro inferiori. In questo momento ci potrà essere una pausa: il primo dei quattro molari, il dente successivo, comparirà quando un bambino compirà il primo compleanno. La dentatura da latte sarà completa intorno ai 2 anni.
I denti da latte sono più piccoli di quelli definitivi e possiedono meno smalto. Il loro compito è quello di mantenere lo spazio necessario per i denti permanenti, che sono fondamentalmente la successiva dentatura definitiva che la bocca del bambino, dato che è troppo piccola, non può contenere.
Come sono suddivisi?
I denti da latte, detti anche decidui, sono di colore bianco latte e sono 20, suddivisi nel seguente modo:
• 2 incisivi centrali
• 2 incisivi laterali
• 2 canini
• 4 molari
Lo schema dell’eruzione dei denti decidui è solitamente il seguente:
• Incisivi centrali e laterali dal 3° al 12° mese
• Primi molari decidui dal 12° al 18° mese
• Canini dal 18° al 24° mese
• Secondi molari decidui dal 24° al 30° mese
L’eruzione dei primi dentini è accompagnata da sintomi generali e locali nella maggior parte dei casi. Questi sintomi possono risultare più o meno fastidiosi per il bambino. Solitamente sono disturbi passeggeri e di lieve entità, perché la forma piatta e tagliente dei denti anteriori ne agevola l’uscita, al contrario accade per i molari che sono più grandi e larghi.
Quali sono i sintomi?
I sintomi più comuni sono:
• gengive gonfie e infiammate
• salivazione abbondante
• irritabilità
• sonno disturbato
• febbre, diarrea a inappetenza
Rimedi
A questi disturbi si può porre rimedio attraverso prodotti tradizionali che aiutano ad alleviare il dolore causato dal dentino che spingendo infiamma le gengive e le rende gonfie e dolenti. Ci sono creme specifiche ad azione calmante o in alternativa può servire massaggiare le gengive con una garza sterile imbevuta di acqua fredda. Un altro modo per attenuare questi disturbi è quello di offrire al bambino degli oggetti appositi che il bambino possa mordere.
Il tartaro dei denti, chiamato anche calcolo dentale, è un deposito incrostato che può intrappolare le macchie sui denti e provocare lo scolorimento di questi ultimi. Poiché aderisce saldamente ai denti, può essere rimosso solo da un dentista.
La formazione del tartaro può inoltre rendere più difficile la rimozione di un nuovo accumulo di placca e dei batteri. Esiste un’enorme variabilità nella suscettibilità delle persone alla placca e al tartaro sui denti. In molti casi, questi depositi si accumulano più rapidamente con l’avanzare dell’età.
Come si forma il tartaro sui denti?
Se la placca non viene rimossa regolarmente e in maniera completa, i minerali presenti nella saliva si combinano con la placca e formano dei cristalli che indurendosi formano il tartaro.
Come posso rimuovere il tartaro dai denti?
Mentre la placca può essere rimossa con un accurato spazzolamento e uso del filo interdentale a casa, il calcolo dentale può essere rimosso solo da un professionista odontoiatrico. Il nostro dentista o igienista dentale utilizzerà strumenti affilati per raschiare (scrostare) il tartaro sopra e sotto il bordo gengivale e levigare la superficie del dente, il che contribuisce a impedire l’adesione della placca e la formazione di nuovo tartaro.
Perché è importante prevenire la formazione del tartaro?
La superficie del tartaro è ruvida e ciò rende difficile rimuovere la placca con uno spazzolino e il filo interdentale. Il tartaro è sgradevole e con l’accumularsi delle macchie può assumere un colore giallo o addirittura marrone. Inoltre, dal momento che attrae la placca e rende difficile la pulizia a casa, può contribuire alla formazione di carie, all’alito cattivo e a forme gravi di malattie gengivali.
Hai perso un dente? Presto il tuo dentista potrebbe stamparne un altro in 3D. Perfettamente identico al primo, ma in grado di uccidere il 99% dei batteri che causano le carie.
Un sorriso a prova di specchio e di carie. È quello che promette la chimica unita alla stampa in 3D di denti e protesi dentali, che sta diventando sempre più una realtà grazie alla scansione digitale del cavo orale e a innovativi materiali sempre più performanti e sicuri. È a questo scenario che sta lavorando Andreas Herrmann dell’Università di Groningen (Olanda) che insieme ad altri colleghi ha sviluppato un materiale plastico antimicrobico che può essere stampato in 3D. Lo studio ha integrato sali quaternari di ammonio, altamente efficace contro una grande varietà di microrganismi, germi e batteri, in una resina di polimeri. Questo “mix” è stato usato con resine dentali già esistenti per creare, grazie a una stampa in 3D, denti di ricambio resistenti all’attacco di questi nemici del sorriso. «Il materiale – ha spiegato a New Scientist Herrmann, autore della ricerca – può uccidere i batteri al solo contatto e non è dannoso per l’organismo». Per provare le proprietà anti-microbiche di questa nuova generazione di denti sintetici, i ricercatori hanno rivestito i campioni di un materiale organico formato da saliva e Streptococcus mutans, il batterio che causa la carie. Ebbene, il materiale ha ucciso oltre il 99% dei batteri, rispetto a meno di 1% di un campione di controllo privo dei sali di ammonio. «Per passare ad una fase successiva dobbiamo ancora lavorare su altri test e sulla compatibilità con i dentifrici», ha concluso Herrmann.
Dopo tutto se l’hanno fatto una volta, perché non dovrebbero farlo una seconda?
I denti non ricrescono perché una volta che spuntano quelli definitivi non ci sono più le gemme dentarie, le strutture che potrebbero farli ricrescere e che sono invece ancora presenti quando cadono i denti da latte. La gemma dentaria è un precursore, presente all’interno dell’osso alveolare, che contiene le cellule formatrici dello smalto (adamantoblasti), la papilla dentaria (che si trasforma in polpa dentale) e le cellule responsabili della formazione della dentina (odontoblasti). L’uomo è difiodonte, cioè vede crescere due sole dentizioni: la prima è composta da venti denti da latte, o decidui, che spuntano in genere dai sei mesi ai due anni e mezzo di età; la seconda è costituita dai denti definitivi, che subentrano ai primi erodendone le radici e portandoli alla caduta.
La dentizione definitiva si completa attorno ai venti anni, con la crescita dei denti del giudizio.
Garantire la salute di denti e gengive in modo non artificioso, semplicemente potenziandone le capacità di autodifesa. Oggi è possibile, grazie a bio-dentifrici ispirati alla saliva, da cui prendono in prestito enzimi e proteine speciali in grado di “controllare” i batteri, mantenendo in equilibrio costante la microflora della bocca.
«Contengono lattoperossidasi, lisozima, lattoferrina, colostro: tutte sostanze naturali e protettive che ostacolano la proliferazione batterica» spiega Giancarlo Barraco, docente di odontoiatria all’Università di Perugia. «Fra gli ingredienti, inoltre, non compare il laurilsolfato di sodio (Sls), sostituito da un agente schiumogeno più delicato, che rispetta i tessuti».
Il risultato è un prodotto, come Zendium, che non altera la percezione del gusto dopo l’uso dello spazzolino, come avviene di solito con le paste al fluoro e Sls, che in grado di aumentare del 60 per cento la “forza” con cui si combattono carie, sensibilità gengivale e dentale. «In tre mesi i dentifrici alla lattoperossida si migliorano lo stato delle gengive rispetto a quelli tradizionali, sono adatti a tutti, in particolare a chi ha mucose orali sensibili o è soggetto ad afte».
Il mal di denti è un grave segnale d’allerta che cerca di far percepire che è giunto il momento di richiedere l’intervento del dentista. Il mal di denti può essere di natura infettiva e impone sempre la visita di controllo di uno specialista. I tessuti dentali non godono di capacità rigenerativa, pertanto non possono guarire spontaneamente.
Troppo spesso un semplice mal di denti viene banalizzato: questo comportamento può rivelarsi deleterio per la salute del cavo orale. In presenza di un’infezione, il mal di denti si percepisce come un dolore veramente insopportabile. Nei casi in cui è patologico, si sconsiglia vivamente di evitare il dentista soffocandolo con i farmaci analgesici
Cosa fare in presenza di mal di denti?
Prima della visita da uno specialista si può arginare il mal di denti mettendo in pratica alcuni semplici consigli:
1. Assumere un antidolorifico, ad esempio l’ibuprofene che è il più indicato per tenere sotto controllo il mal di denti. Si ricorda che questi analgesici agiscono esclusivamente sul dolore, ma non fanno niente per risolvere la causa che lo scatena. Prima di assumere farmaci è sempre consigliabile un parere medico.
2. Lavare i denti con acqua tiepida, mai troppo calda od eccessivamente fredda. Gli stimoli termici possono infatti aggravare il mal di denti.
3. Un mal di denti che persiste da alcuni giorni può essere placato temporaneamente con l’applicazione sulla guancia di un pò di ghiaccio, meglio se avvolto in un panno morbido.
4. Utilizzare il filo interdentale o lo scovolino con attenzione, senza irritare le gengive ed accentuare il mal di denti preesistente.
5. Lavare i denti con dentifrici di buona qualità. In caso di ipersensibilità dentale si sconsigliano paste dentifrice abrasive o sbiancanti, perché potrebbero sensibilizzare i denti, accentuando il dolore.
6. Evitare di assumere alimenti troppo caldi o troppo freddi: le temperature e potrebbero aggravare il mal di denti.
7. Evitare di masticare chewin-gum o caramelle.
8. In seguito a consulto medico, è possibile applicare sulle gengive indolenzite un gel a base di lidocaina, in quanto anestetico locale diminuisce il dolore.
9. E’ importante utilizzare uno spazzolino a setole morbide ed evitare lo spazzolino elettrico o quelli con setole rigide.
10. Eseguire sempre una corretta igiene orale, spazzolando sempre i denti dopo tutti i pasti.