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carie denti

Carie: cause, sintomi e prevenzione

Le cause delle carie:

  • Placca batterica: accumulo di batteri sulla superficie dei denti.
  • Zuccheri: i batteri della placca fermentano gli zuccheri presenti negli alimenti, producendo acidi che danneggiano lo smalto dei denti.
  • Scarsa igiene orale: la mancata rimozione della placca porta alla sua mineralizzazione e formazione di tartaro.

Sintomi delle carie:

  • Sensibilità al freddo e al caldo
  • Dolore al dente
  • Alitosi
  • Macchie scure o gialle sui denti
  • Fori nei denti

Prevenzione delle carie:

  • Igiene orale quotidiana: lavarsi i denti due volte al giorno con dentifricio al fluoro e utilizzare il filo interdentale.
  • Visite odontoiatriche regolari: checkup e pulizia professionale dei denti ogni sei mesi.
  • Dieta sana: limitare il consumo di cibi e bevande zuccherate.
  • Sigillanti dentali: protezione dei denti posteriori nei bambini e adolescenti.
  • Fluoro: utilizzo di dentifricio al fluoro, collutorio o gel.

Trattamenti per le carie:

  • Otturazioni: rimozione della parte di dente cariata e sua sostituzione con un materiale biocompatibile.
  • Intarsi: restauri in ceramica o resina realizzati in laboratorio e cementati sul dente.
  • Devitalizzazione: trattamento del nervo in caso di carie profonda.
  • Corone: ricostruzione completa del dente in caso di danni estesi.

Le carie sono un problema comune, ma possono essere prevenute con una corretta igiene orale, una dieta sana e visite odontoiatriche regolari. In caso di carie, è importante intervenire tempestivamente per evitare complicazioni più gravi.

igiene orale

L’importanza dell’igiene orale quotidiana

L’igiene orale quotidiana è fondamentale per mantenere una bocca sana e un sorriso splendente. Una corretta pulizia dei denti e delle gengive aiuta a prevenire la formazione di carie, malattie gengivali e altri problemi dentali.

I benefici di una corretta igiene orale:

  • Prevenzione di carie e malattie gengivali
  • Alito fresco e piacevole
  • Dente e gengive sane
  • Miglioramento dell’autostima
  • Riduzione del rischio di problemi di salute sistemici

Come lavarsi i denti correttamente:

  • Spazzolare i denti due volte al giorno per almeno due minuti, utilizzando uno spazzolino morbido e un dentifricio al fluoro.
  • Effettuare movimenti circolari, pulendo tutte le superfici dei denti, sia interne che esterne.
  • Non dimenticare di pulire la lingua per rimuovere i batteri.
  • Usare il filo interdentale almeno una volta al giorno per pulire gli spazi tra i denti.
  • Completare la pulizia con un collutorio al fluoro.

Consigli per una dieta sana per i denti:

  • Limitare il consumo di cibi e bevande zuccherate.
  • Preferire cibi ricchi di fibre.
  • Bere molta acqua per mantenere la bocca idratata.
  • Evitare di masticare ghiaccio o cibi duri che possono danneggiare i denti.

L’igiene orale quotidiana è un investimento nella propria salute e nel proprio benessere. Prendendosi cura dei propri denti e gengive è possibile prevenire numerosi problemi dentali e migliorare la propria qualità di vita.

dentista a treviglio

Dentista, come combattere lo stress

Secondo quanto rivela un’analisi effettuata dall’Unione Nazionale delle Industrie Dentali Italiane, perfino gli stimoli che il paziente riceve dall’ambiente professionale del dentista possono incidere sulla riuscita delle cure.

In altri termini, oltre alla bravura e all’efficienza del dentista, a influenzare il buon esito dell’operazione sono anche le sensazioni che il paziente riceve grazie alla vista, all’udito e all’olfatto. Elementi che i professionisti dovrebbero tenere in maggior considerazione al fine di abbassare il livello di stress che colpisce i clienti.

Ad affermarlo è uno degli autori dello studio Ruggero Soffiato, come riportato sulle pagine di sanihelp: “Gli studi effettuati” – afferma il ricercatore – “considerano varie tipologie di stimoli sensoriali presenti nell’ambiente e in qualche misura controllabili dal professionista (per esempio, rumore e musica per la stimolazione uditiva). Nel complesso le ricerche hanno rilevato che le manipolazioni di singoli elementi dell’atmosfera possono generare una varietà di effetti psicologici, fisici e comportamentali negli individui”.

In particolare, per quanto concerne l’impatto della vista, è dimostrato come la qualità percepita delle cure che il paziente riceve all’interno dello studio odontoiatrico sia maggiore in situazioni “dove l’ambiente è bene arredato, bene illuminato, contenente immagini artistiche, con aspetto caldo ed accogliente. Mentre si percepisce una qualità inferiore nel caso contrario, con arredamento obsoleto, stanze male illuminate, senza immagini artistiche o con riproduzioni scadenti”.

Rilevanti anche gli stimoli olfattivi, visto e considerato che il ricorso rievocato dalla sollecitazione odorosa viene accompagnato a uno stato emozionale. Pertanto, l’odore è in grado di suscitare delle emozioni anche in assenza della consapevolezza, creando un ambiente adatto a predisporre il paziente alla partecipazione di interventi anche difficili e dolorosi.

“Il lato uditivo” – conclude la ricerca – “è certamente il più importante, soprattutto dal momento che è dimostrato che certi tipi di musica alleviano lo stress e stimolano positivamente l’attività delle onde cerebrali. La musica si è anche dimostrata in grado di ridurre il livello di stress abbassando la concentrazione dei markers infiammatori e migliorando l’attivazione delle cellule natural killer del sistema immunitario. Ma ciò che conta è che recenti esperimenti hanno dimostrato come l’impatto combinato di suoni e aromi attivi le stesse regioni del cervello attivate dalla vista. Quindi le percezioni dei pazienti, se sono positive, possono essere un importante elemento per un loro maggiore coinvolgimento alla cura.

Dentista a Treviglio

Disturbi del sonno. Grazie al tuo dentista puoi combatterli

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) costituisce una grave problematica per la salute, provocando una desaturazione dell’ossigeno nel sangue in grado di avviare una cascata di eventi che provocano problemi alla salute

La comunità scientifica ha da tempo riconosciuto l’importanza dell’odontoiatra, così come altre figure mediche, che possono intercettare e curare questa sindrome. In particolare si riconosce come l’applicazione da parte dell’odontoiatra di dispositivi intraorali possa intervenire terapeuticamente nelle forme lievi e moderate dell’OSAS.
Si stima che la frequenza di OSAS sia del 4% della popolazione (circa 2 milioni di individui) e che soffrano di semplice russamento circa il 30% degli adulti, percentuale che sale notevolmente con l’aumento dell’età. Questi i fattori di rischio: anomalie scheletriche e dei tessuti molli maxillo-facciali, disturbi endocrini, il fumo, l’obesità, fattori genetici, il consumo di alcol, fattori posizionali. L’elevato impatto socio-sanitario che le OSAS hanno sui cittadini ed in particolare sul rischio di incidenti stradali causati, proprio, da colpi di sonno su soggetti a rischio ha indotto il nostro Paese, su indicazione dell’UE, a emanare una norma che vieta il rinnovo della patente ai soggetti a rischio.

Dentista a Treviglio

Lavarli almeno 2 volte al giorno: 7 consigli per denti in salute

Lavarli almeno due volte al giorno con un dentifricio al fluoro, la cui concentrazione varia a seconda dell'età.

Gel e collutori aiutano nella prevenzione, e per i bambini è fondamentale l'esempio che i genitori danno loro nei primi anni di vita. È quanto spiega Roberto Ferro, past-president della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (SIOI). Che elenca, in un breve vademecum, le regole per una corretta igiene orale. Perché, spiega, «è sempre utile ricordare un concetto: i denti nascono sani e sta a noi mantenerli tali per il resto della vita».

 

 
1. I denti vanno lavati  due volte al giorno con un dentifricio al fluoro. È la prima regola da rispettare, la più importante, valida a tutte le età, per mantenere la buona salute dei denti e prevenire la carie. I dentifrici vanno scelti con attenzione, sulla base della concentrazione di fluoro, che deve essere diversa e specifica per l’età pediatrica.
2. Nei primi anni di vita è fondamentale la supervisione dei genitori. I bambini non vanno lasciati da soli nella pulizia quotidiana dei denti: fino a quando non hanno acquisito una propria maturità neuro-muscolare hanno bisogno di essere guidati nell’uso dello spazzolino dai propri genitori. Che devono sempre dare il buon esempio.
3. I buoni comportamenti vanno acquisiti subito. Se i bambini nei primi 5-6 anni di vita vengono abituati a una corretta igiene orale porteranno con sé questa buona abitudine nel corso della vita.
4. La frequenza delle visite di controllo dal dentista non è uguale per tutti.
Dipende dalla ‘cariorecettività’ del bambino, ovvero dalla sua predisposizione biologica alla carie. In alcuni casi è sufficiente una visita all’anno, in altri casi più a rischio può essere necessario ripetere anche ogni quattro mesi.
5. Mai sottovalutare la salute dei denti da latte.
Anche se si tratta di denti «usa e getta», è stato dimostrato che la loro buona (o cattiva) salute influisce direttamente su quella dei denti permanenti. Ed è bene ricordare che anche i denti permanenti quando neo-formati hanno bisogno di cure speciali.
6. L’adolescenza è un altro momento saliente per la salute dei denti: il rischio carie può riemergere in questa fase della vita del ragazzo che è portato a ‘dimenticare’ la pulizia quotidiana dei denti. Il consiglio ai genitori è di non abbassare mai la guardia.
7. Gel e collutori al fluoro rappresentano un ulteriore aiuto nella rimozione della placca. Il gel ad alta concentrazione di fluoro, applicato dal dentista in studio oppure usato a casa con l’aiuto dei genitori, così come il collutorio al fluoro usato ogni giorno, soprattutto in presenza di apparecchi ortodontici, è bene entrino nel kit degli strumenti e delle buone abitudini per un'efficace prevenzione della carie.

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La decodifica dentaria, ovvero ciò che i nostri denti vogliono dirci.

Il mondo della medicina odontoiatrica contiene elementi di quello della psicologia, come dimostrano gli studi sulla decodifica dentaria.
Il nostro corpo è uno specchio di noi stessi. Se noi stiamo male, è difficile nasconderlo, perché il nostro corpo è in grado di rivelarlo agli altri. Succede molto spesso quando si hanno dolori e malattie sulla pelle, ma anche in altre parti del corpo, come i denti. Ed è per questo che si parla di decodifica dentaria.

I denti si trovano nella bocca, ed è la bocca la “porta” del nostro corpo, la bocca non solo contiene i denti, che ci permettono di mangiare, ma anche tutto il nostro apparato fonatorio. Ed è per questo che viene considerata una delle parti più importanti del nostro corpo.

È quella che parla più di tutti, in poche parole, scusate il gioco di parole. E il linguaggio è costituito anche dall’utilizzo dei nostri denti, perché sono in grado di aiutare la produzione dei suoni del linguaggio grazie ai punti di appoggio per la nostra lingua.

Una cosa che si sa dai tempi antichi. Non a caso, il grande filosofo greco Socrate diceva che le parole devono superare la barriera dei denti. Gli studi sulla decodifica dentaria non solo vogliono mettere in risalto il ruolo dei denti nella salute umana, ma anche trovare nuove cause riguardo alla malattia dei nostri denti.

La carie ad esempio, secondo questi esperti, non arriva solamente dal consumo eccessivo di zucchero, ma anche da problemi psicologici. Non sempre le carie arrivano per via dello zucchero, ma anche per via di una sofferenza psichica che si riflette sopra i propri denti.

A dimostrazione di ciò è il fatto che le carie a volte risparmiano dei denti, lasciano intatti anche i denti vicini a quelli maggiormente cariati, come se fossero solo alcuni quelli colpiti da questa malattia.

Naturalmente, non tutte le persone che hanno questi problemi della mente hanno conseguenze che si riscontrano attraverso la propria bocca. Ognuno è diverso, e quindi uno può mostrare la propria malattia attraverso altre parti del corpo, come la pelle. Cosa accennata all’inizio dell’articolo, e che occorreva ribadirla, per cercare di capire al meglio cosa sia la decodifica dentaria.

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L’origine dello spazzolino da denti e del dentifricio

Sembra incredibile, ma già 3.000 anni avanti cristo gli egiziani si pulivano i denti con uno spazzolino rudimentale.

I primi spazzolini da denti furono ideati intorno al 3000 a.C. in Egitto, erano rametti grandi quanto una matita, sfilacciati a un’estremita’, che venivano strofinati sui denti. Ancora oggi, in molte zone del Sud America e dell’Africa, vengono impiegati sistemi analoghi.

Gli spazzolini con setole di maiale (fissate su impugnature di osso o bambu’) ebbero invece origine in Cina verso la fine del 1400.

In Europa si preferivano pero’ i peli di cavallo, di fatto poco utili perché troppo morbidi. Inoltre trattenevano l’umidita’ e favorivano lo sviluppo di funghi e batteri, infettando il cavo orale. La svolta giunse nel 1938 con la scoperta del nylon e la nascita dei primi spazzolini sintetici.

Per millenni pulire i denti è significato, semplicemente , sbiancarli. Gli Egizi usavano una mistura , fortemente abrasiva , di pomice polverizzata e aceto di vino. I Romani preferivano l’urina, di cui sfruttavano la presenza di ammoniaca e che impiegavano , piu’ che altro come colluttorio. In Europa , a partire dal 1300 , si comincio’ a ricorrere all’acquaforte , una soluzione di acido nitrico altamente corrosiva : i denti sbiancavano ma lo smalto veniva corroso , aprendo la via alle carie.

L’attuale concetto di pulizia risale al 1800, quando alcuni dentisti napoletani scoprirono che le macchie giallastre osservate nei denti dei loro pazienti erano dovute all’alto contenuto di fluoro nell’acqua della zona. Ma scoprirono anche che i denti macchiati , sebbene antiestetici, erano privi di carie. Pensarono cosi di confezionare delle caramelle a base di fluoro, addolcite con miele, a scopo preventivo : il  prodotto fu messo in commercio in Italia e in Francia nel 1840.

Soltanto agli inizi del novecento , in virtu’ di una serie di incoraggianti test scientifici, si realizzarono particolari paste contenenti fluoro e sali di sodio, molto simili ai dentifrici di oggi.

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Denti che si muovono?

Quando bisogna andare dal dentista

Quando non è possibile curare la parodontite con semplici sciacqui di acqua e sale o con degli infusi a base di malva perché l’infezione è troppo avanzata è il caso di sottoporsi all’attenzione di un medico specializzato, come Studio Bergamaschi Gilardoni, dentista a Treviglio.

L’odontoiatra valuta infatti in maniera molto precisa quanto è grave la mobilità dei denti, in base alla Scala di Miller, che si suddivide come segue:

  • Grado 0 – Mobilità considerata naturale
  • Grado 1 – I denti che si muovono leggermente
  • Grado 2 – La dentatura è molto mobile
  • Grado 3 – Considerato il più grave e indice di logoramento del parodonto, i denti sono totalmente mobili

Denti che si muovono: rimedi medicinali

Se i denti si muovono ad un grado 3 della Scala di Miller, significa che la parodontite è già a uno stadio particolarmente avanzato. Altre cause che possono provocare la mobilità dentale sono:

  • Ascesso dentale
  • Bruxismo
  • Malocclusione della mandibola
  • Traumi

In questi casi, i rimedi naturali sono del tutto inefficaci. Quando la mobilità è delimitata a un unico dente per via di un ascesso o di un trauma è possibile intervenire con la devitalizzazione. Se tuttavia l’interno del dente non ha subito traumi, verrà semplicemente agganciato a quelli adiacenti con un filo ortodontico, metodo utilizzato per bloccare i denti che si muovono, ma che sono ancora sani. Nelle situazioni più gravi è indispensabile invece intervenire con un’estrazione e con la conseguente sostituzione del dente con un impianto di natura artificiale. Negli anziani, invece, è possibile eliminare la dentatura problematica e sostituirla con una protesi, oppure ricorrere alla colla per denti che si muovono.

Come evitare che i denti si muovano

Come è stato descritto in precedenza, i denti che si muovono sono causati principalmente dalle infezioni batteriche. Per ridurre la possibilità di avere la parodontite è sufficiente curare la propria igiene orale quotidianamente. Pertanto si consiglia di lavare i denti in profondità tutti i giorni, di evitare l’accumulo di tartaro utilizzando il filo interdentale e di sottoporsi ogni anno a delle visite di controllo dal proprio dentista.

 

Studio Bergamaschi Gilardoni, Dentista a Treviglio

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Si può usare la carta Reddito di Cittadinanza per pagare il dentista?

Si può pagare con la carta del reddito di cittadinanza una visita medica presso uno studio medico privato?

Ad oggi, le uniche spese espressamente vietate per chi percepisce il sussidio sono quelle legate al gioco d’azzardo. Per il resto si attendono linee guida sull’utilizzo della carta ma, ad oggi, non ci sono grossi limiti. La formulazione originaria della misura prevedeva di destinare l’importo solo a beni alimentari e farmaci.

Intanto i primi richiedenti hanno già ritirato la carta del RdC presso gli uffici postali e hanno iniziato a spendere l’importo accreditato. In che modo?

Stando alle prime proiezioni rese note sulla base dei dati Inps, la prima voce di spesa è legata alla casa (in particolare il pagamento dell’affitto); segue l’acquisto di occhiali da vista. Al terzo posto tra i modi in cui gli italiani hanno speso il reddito di cittadinanza nella prima mensilità ci sono proprio le spese per il dentista. Non solo quindi, rispondendo al quesito riportato in alto, confermiamo che è possibile pagare con la carta del reddito di cittadinanza presso studi medici privati ma, stando ai dati del primo mese, quella del dentista sembra essere una delle voci di spesa più impellenti per le famiglie in difficoltà economica. La carta del reddito di cittadinanza viene usata come un comune bancomat (il limite massimo di prelievo in contanti è di 100 euro al mese).

Chiariamo, inoltre, che non sono previsti oneri o obblighi particolari da parte dell’esercente o del professionista che incassa i soldi attraverso la RdC Card, salvo quelli legati all’utilizzo del Pos.

 

Fonte: www.investireoggi.it

I polifenoli dei mirtilli proteggono dalla carie

Mangiare i mirtilli protegge dalle carie. È quanto sostenuto da uno studio pubblicato sull’European Journal of Oral Sciences, che individua nei polifenoli presenti nei mirtilli un ottimo alleato contro i batteri.

«I nutrienti e le fibre della frutta sono vitali per la nostra salute e il nostro benessere. Aiutano a proteggerci dalle malattie cardiache e dal cancro, oltre che da una serie di altre patologie» spiega Nigel Carter, amministratore delegato della Oral Health Foundation. «I mirtilli sembrano particolarmente utili per la salute orale. I loro polifenoli rimangono nella saliva e continuano ad aiutare la bocca anche dopo che li abbiamo ingeriti.» Inoltre, «questi estratti naturali sono completamente senza zucchero, quindi possono essere aggiunti ai prodotti per l’igiene orale in diversi modi».

Sarà necessario effettuare ulteriori test, ma l’idea di usare questa scoperta per apportare in futuro migliorie a collutori e dentifrici sembra essere nell’aria. «Sarà estremamente interessante – conclude Carter – vedere se i produttori utilizzeranno più polifenoli in futuro.»

 

Fonte: www.ildentistamoderno.com

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